Fiorentina, Bove: "Sono riservato, ma è giusto dare l'esempio sfruttando la visibilità"

25.02.2025 20:10 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Fiorentina, Bove: "Sono riservato, ma è giusto dare l'esempio sfruttando la visibilità"
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Edoardo Bove, centrocampista in prestito alla Fiorentina dalla Roma, ha parlato agli studenti del liceo Machiavelli di Firenze insieme al nuotatore fiorentino Lorenzo Lazzeri: "La cosa più importante che ha fatto la mia famiglia è stato permettermi di studiare, anche perché c'era una statistica che su 100 giovani calciatori solo 3 entravano nel professionismo, dalla C alla A, quindi sono numeri che fanno capire che uno deve crearsi un'altra strada, essere preparato ad un piano B perché se tutto non va come deve andare ti trovi senza alternativa".

Quando ha capito che il calcio era il futuro?
"Io facevo calcio e tennis, da bambino anche a nuoto, ma ad un certo momento ho dovuto scegliere ed ho scelto il calcio perché sono più portato per un gioco di squadra. Il calcio era la mia passione perché mi svegliavo ogni giorno con la voglia di andare ad allenarmi ed ho sempre pensato che avrei smesso solo nel momento non mi fossi più svegliato con quella voglia".

Cosa si prova prima di scendere in campo?
"Quell'attesa carica di tensione e aspettative prima di scendere in campo ricorda quella prima di un compito in classe o di un interrogazione la scuola, l'università ti preparano e ti formano migliorandoti anche come atleta. Non conta solo il campo".

Cosa significa essere un esempio?
"Dopo quello che è successo sto affrontando un percorso perché cambia la visibilità, anche se sono stato a Sanremo. Sono una persona molto riservata ma capisco che noi atleti dobbiamo dare l'esempio positivo sfruttando la nostra visibilità pubblica. Se viene usata nel modo giusto, infatti, sono favorevole ad averla, questa nostra esposizione può veicolare messaggi importanti. Sento la responsabilità di ciò che comunico al pubblico e cerco di essere vicino alle persone condividendo la mia esperienza vissuta in determinati momenti. Per quanto riguarda la mia vita privata cerco di discostarla totalmente ma non è facile. Quando sono stato in ospedale, ho ricevuto molte visite da parte dei giornalisti, è stato molto pesante ma non per me che sono abituato alle pressioni e ai media quanto per alcuni dei miei familiari non è stato semplice gestire quella situazione. I social li guardo ma quando mi accorgo che li guardo troppo li disinstallo perché diventi succube. Ma sono curioso e mi piace farmi i cavoli degli altri mentre di mio sono molto riservato".