Prandelli e il suo passato alla Juve: "Nemmeno ci salutavamo, ma in campo eravamo una cosa sola"
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Cesare Prandelli ha parlato del suo passato bianconero in un'intervista a La Stampa, svelando interessanti retroscena. Di seguito le dichiarazioni dell'ex ct della Nazionale italiana. "Degli anni con la Juve ricordo un gruppo che non è mai stato unito - le sue parole -. C'erano i giovani, gli intermedi e i senatori. Ma quando si scendeva in campo diventavamo una cosa sola. Poi, dopo la partita, manco ci salutavamo. Nel tempo, nella mia carriera, quando sentivo e sento ancora parlare di gruppo facevo fatica a raccontare di quegli anni in bianco e nero. Ci sono tanti modi di fare gruppo, non bisogna per forza andare a cena ed essere amici". Prandelli era all'Heysel e ricorda tutto di quella notte di tragedia: "Lo stadio non era idoneo, dovevano controllare persino i calcinacci ma niente.
Ricordo benissimo che eravamo nello spogliatoio e vedevamo soltanto uno spicchio della curva inglese. All'improvviso entrarono, sempre negli spogliatoi, centinaia di tifosi. Li facemmo passare perché erano bianchi, erano terrorizzati. Urlavano: morti, morti, morti. È stato angosciante. Boniperti decise di non giocare ma poi le solite dinamiche politiche. Il delegato Uefa spiegò che bisognava farlo altrimenti la situazione poteva peggiorare. Falso che abbiamo festeggiato, ci costrinsero ad andare sotto la curva con la coppa per tenere tranquilli i tifosi".