La Juve e quelle analogie con l’Inter del 2010. Il triplete non è un sogno

La Juventus a caccia del triplete. Finora, in Italia, c’è riuscita solo l’Inter nel 2010 e, a ben vedere, le analogie con la formazione nerazzurra non sono poche, anzi. Partiamo dal primo trofeo stagionale, la Supercoppa Italiana persa da entrambe le formazioni. I nerazzurri furono sconfitti dalla Lazio 2-1 a Pechino (reti di Matuzalem e Rocchi) mentre i bianconeri sono finiti ko a Doha, in Qatar, per mano del Napoli ma solo ai rigori. In Champions League, invece, il cammino non è stato liscio come l’olio fino all’atto finale, anzi. Addirittura l’Inter era quasi fuori nella quarta giornata del girone, con la Dinamo Kiev in vantaggio per 1-0 sui nerazzurri salvo poi ribaltare il risultato nei minuti finali di gara e qualificarsi per gli ottavi della competizione. Un po’ come accaduto alla Juve che, contro l’Olympiakos, era sotto 2-1, prima della remuntada e del successo firmato Paul Pogba (Vidal sbagliò il rigore del possibile 4-2 a tempo scaduto). Ai quarti, poi, ai nerazzurri è toccato il Chelsea di Carlo Ancelotti, uno dei club favoriti alla vittoria finale, matato sia in casa che in trasferta; blues due anni prima finalisti – perdenti – della Champions League. La Juve, invece, ha pescato il Borussia Dortmund di Klopp, sconfitto in entrambi i match e – coincidenza assurda – finalista due anni fa contro il Bayern Monaco (i bavaresi alzarono il trofeo). Ai quarti, poi, la squadra di Mourinho fu sorteggiata con il Cska Mosca, la formazione più abbordabile del torneo ma battuta non senza qualche fatica (doppio 1-0) così come la Juve, accoppiata al Monaco, con i monegaschi eliminati in virtù dell’1-0 dell’andata e dello 0-0 allo Stade Louis II. In semifinale il club di Moratti affrontò i campioni in carica del Barcellona, favoriti numero uno alla riconquista del trofeo. L’Inter, però, trascinata anche da Samuel Eto’o, prelevato l’estate prima proprio dai blaugrana, seppe avere la meglio in due gare al cardiopalma, con i nerazzurri che seppero difendere con le unghie e con i denti il vantaggio accumulato all’andata. La Juventus, invece, dall’urna di Nyon ha trovato il Real Madrid, club campione in carica eliminato da due prodezze di Alvaro Morata, il “nino” cresciuto nella cantera madridista e prelevato dai bianconeri proprio la scorsa estate.
Eliminato il Barcellona, l’Inter affrontò una squadra tedesca (il Bayern) in Spagna, a Madrid, mentre la Juve giocherà contro una spagnola (Barcellona) in Germania (Berlino). In Coppa Italia, invece, entrambe le formazioni hanno eliminato la Fiorentina in semifinale, con l’ultimo atto contro una romana all’Olimpico. Toccò la Roma ai nerazzurri, mentre la Juve dovrà vedersela contro la Lazio mercoledì prossimo. La squadra di Mourinho era incentrata su una mediana forte, con due difensori centrali d’esperienza (Lucio e Samuel) davanti ad un ottimo portiere (Julio Cesar) ma con gli attaccanti disposti al sacrificio, proprio come la Juventus attuale. Tra i pali c’è il migliore al Mondo e la coppia di centrali formata da Bonucci (o Barzagli) e Chiellini è sicura ed inappuntabile, con i terzini di spinta a creare la superiorità numerica. Il centrocampo è di livello assoluto ed i due attaccanti sono i primi ad aiutare la squadra in fase di non possesso, come vuole Max Allegri. Ed a proposito di bomber, la madrepatria dei due bomber è la stessa; l’Argentina. Diego Milito trascinò l’Inter a suon di gol, proprio come Carlos Tevez sta facendo quest’anno, con l’Apache, però, ancora in corsa per la classifica cannonieri, al contrario del Principe. La forza dell’Inter era basata sull’attacco e sulla difesa (i migliori del campionato, con 75 gol fatti e 34 subìti), proprio come i reparti difensivi ed offensivi della Juve, i migliori in Italia. Per in nerazzurri il triplete iniziò con la conquista della Coppa Italia all’Olimpico, mentre i bianconeri hanno aperto le danze con lo scudetto, vinto a Genova contro la Sampdoria. Mercoledì la grande opportunità di conquistare il secondo trofeo, per poi tenere la concentrazione altissima in vista del 6 giugno. Non si tratta più si sognare, perché la Juve può davvero fare il triplete ed entrare nella storia. I numeri parlano chiaro e se ci è riuscita l’Inter….