Le bordate di Saviano all'Inter: dopo quasi sette mesi silenzio, dove sono i media e la Procura federale? Nessuna denuncia a Milano, mentre Andrea Agnelli....

Dopo aver visto le reazioni al post di Roberto Saviano che ha definito l'Inter una “società che ha fatto dell'ambiguità con i clan (della ‘ndrangheta) la sua cifra”, credo che sia necessario mettere qualche punto fermo. Detto che Saviano ha poi spiegato in una successiva intervista a Radio CRC di Napoli che la sua era una provocazione per attirare l'attenzione su una situazione gravissima, in cui l'Inter ha una posizione di “acquiescenza e subalternità” nei confronti della dirigenza ‘ndranghetista della sua Curva e che questo passa in secondo piano rispetto ai successi sportivi, un punto innanzitutto va chiarito. E cioè che ad inizio Ottobre i pm di Milano nell’ordinanza dei 19 arresti effettuati nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva” hanno scritto testualmente: “L’Inter, quando si rapporta e cede alle pressioni degli ultrà che vogliono ottenere altri biglietti, di fatto li finanzia . Il problema per FC Internazionale pare porsi soprattutto sotto un profilo organizzativo: si tratta infatti di rimuovere quelle situazioni tossiche che hanno creato l’humus favorevole perché un ambito imprenditoriale sportivo si trasformasse, in fin dei conti, in occasione di illecito, non potendosi certo pensare che il quadro delineato possa essere spiegato facendo esclusivamente riferimento alla personalità perversa di singole persone. Vi è una sorta di cultura di impresa, cioè un insieme di regole, un modo di gestire e di condurre l’azienda, un contesto ambientale intessuto di convenzioni anche tacite, radicate all’interno della struttura societaria, che hanno di fatto favorito, colposamente, soggetti indagati per gravi reati che sono stati in grado di infiltrarsi nelle maglie della struttura societaria stessa". Per altro i pm aggiungono: “Ci fu una totale sottovalutazione del fenomeno anche da parte della Commissione comunale antimafia indotta in errore da Fc Inter".
Ora a fronte di questo quadro dipinto più di sei mesi fa dai pm che hanno condotto le indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta, la domanda da porsi non è perché Roberto Saviano (che è bene ricordare che vive sotto scorta per i suoi libri e i suoi articoli di denuncia sugli affari della camorra e della criminalità organizzata) o il Washington Post sollevino la questione. Ma piuttosto: perché in questi quasi sette mesi il mondo italiano dell’informazione non è partito da queste pesanti considerazioni messe per iscritto in un’ordinanza per portare avanti indagini giornalistiche? Perché la Procura Federale, ricevuti gli atti a fine Novembre, non ha ancora detto nulla su questo come sui rapporti intrattenuti più o meno frequentemente da tesserati e dirigenti nerazzurri con gli ultrà infiltrati dalla ‘ndrangheta visto che c’è un articolo del regolamento Figc che lo vieta espressamente? Quella stessa Procura che invece ebbe premura di portare il presidente della Juventus in commissione antimafia sulla base di un’intercettazione inventata, nonostante l’inchiesta Alto Piemonte fosse partita proprio da una denuncia della Juventus, mentre a Milano nessuno ha denunciato. A questo bisognerebbe rispondere, non a Roberto Saviano, che ha detto molto meno di quello che hanno scritto gli inquirenti.