"Corri ragazzo corri": su Sky Sport rivive il ricordo di Andrea Fortunato, ex bianconero stroncato dalla leucemia

24.04.2025 21:00 di  Marta Salmoiraghi  Twitter:    vedi letture
"Corri ragazzo corri": su Sky Sport rivive il ricordo di Andrea Fortunato, ex bianconero stroncato dalla leucemia
TuttoJuve.com

C'è una data che è rimasta impressa ancora oggi nelle pagine più tristi della storia bianconera. Si tratta del 25 aprile 1995 quando Andrea Fortunato, storico difensore della Juventus, muore a soli 23 anni stroncato dalla leucemia. 

Nella giornata di domani Giorgio Porrà ricorderà la sua storia su Sky Sport e in streaming su NOW, in occasione della nuova puntata de "L’Uomo della Domenica – Discorso su due piedi".
La storia di Fortunato, prototipo del difensore moderno, viene raccontata dalle voci dei tanti che l'hanno conosciuto e che ne hanno ammirato le doti dentro e fuori dal campo. 

Le testimonianze su Andrea Fortunato 

Giuseppe Marotta (conobbe Fortunato al Como e lo cedette al Genoa):
“Lo considero un predestinato. È arrivato al Como giovanissimo e ha avuto la fortuna di entrare in uno dei migliori settori giovanili d'Italia di quel momento. Mi colpì di lui, pur essendo giovanissimo, che fosse una persona di grande intelligenza e cultura. Era moderno per quei tempi, in una fase in cui il terzino aveva più compiti di copertura, oggi forse sarebbe stato ancora di più il suo calcio”

Billy Costacurta: “Mi colpì tremendamente la sua passione, la sua energia, la sua vivacità. Emanava una intensità incredibile, strana, aveva questa grande capacità di emozionare. Ciò che mi lascia la morte di Andrea è la fragilità di ognuno di noi”

Fabrizio Ravanelli (ex compagno alla Juventus): "La sua esperienza mi ha cambiato la vita, il mio modo di pensare – dice Fabrizio Ravanelli suo compagno di squadra e amico fraterno - oggi sono molto più attaccato ai sentimenti, ai valori umani, all'educazione, al rispetto, sono molto più attaccato alla famiglia, perché immagino il vuoto che ha lasciato Andrea nella sua famiglia”.

Giancarlo Marocchi (ex compagno alla Juventus): "C'era proprio bisogno di lui sulla fascia sinistra: aveva esuberanza, era proprio spavaldo, ma aveva anche buona tecnica, quella fascia sinistra, sin dal primo giorno la macinò tutta”.