Nesti: "Il silenzio prolungato sugli infortuni in casa Juve non rischia di diventare un boomerang?"
Il giornalista Carlo Nesti, tramite il suo profilo Faccebook ufficiale, ha condivisio un messaggio che ha inviato ad un personaggio che lavora all'interno della Juventus a cui ha rivolto delle domande che aprono sicuramente ad una riflessione. Ecco le sue parole:
"Ciao da Carlo Nesti. Innanzitutto, un caro saluto! Non mi sono fatto vivo, in questo periodo, per un motivo molto semplice. Manifestando sempre l'amore "bipartisan", per il calcio della mia città, ho criticato, in maniera educata, alcuni aspetti della filosofia di Motta. Chiamandoti, forse, avrei arrecato disturbo e imbarazzo. Ora, però, siamo in tanti a criticare, per cui vorrei rivolgerti una domanda, da osservatore qualificato del mondo juventino, che riguarda la comunicazione. Perché questa assoluta riservatezza sulla tipologia dei vari infortuni, e sulla tempistica dei recuperi? Ritengo che il silenzio, quando è troppo prolungato, diventi un boomerang, fornendo il pretesto ai media, e ai social, per illazioni e congetture veramente antipatiche. Inoltre, permettimi di non essere d'accordo, sul modo di condurre le conferenze-stampa, da parte di Motta. Riempiendo, con le sue parole, di vuoto il nulla, lui, che è una persona gentile e corretta, rischia di diventare antipatico. E l'antipatia porta, giornalisticamente, a non sostenerlo nei momenti difficili. Un abbraccio!"