Mancini ha sempre pensato che Kean fosse il miglior centravanti d'Italia
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Roberto Mancini ha sempre creduto che Moise Kean fosse il migliore centravanti possibile per la sua Nazionale. Lo aveva fatto sin dai suoi primi mesi di reggenza, nel 2019, quando aveva spiegato come fosse un predestinato. I problemi sono arrivati dopo, con la cessione dalla Juventus e poi il passaggio prima all'Everton e infine al Paris Saint Germain. Con i parigini non era andato male, firmando la sua migliore stagione con 17 reti, record battuto ieri grazie alla doppietta contro l'Inter in campionato. Il 2021 poteva essere il suo Europeo, ma Mancini alla fine gli ha preferito Raspadori nel suo identico ruolo, forse anche con un briciolo d'incoscienza, comunque ripagata dalla vittoria del trofeo.
Ma è un rimpianto per la Juventus oppure no? Che la maglia pesi, sia quella della Nazionale che quella della Juventus, è un fatto abbastanza certo. Che abbia passato una fase in cui doveva ancora maturare fino in fondo lo è altrettanto. Realisticamente non avere una punta di riserva per sei mesi è stato un errore strategico, colmato ora da Kolo Muani.
Dall'altro lato è stato un buon affare per evitare di avere rimorsi ulteriori. Le scelte sono scelte e Kean non aveva fatto una stagione all'altezza, pur essendo il migliore centravanti italiano anche per Spalletti. Quindi non è impensabile avere ceduto il prossimo numero nove della Nazionale che, però, con la Juvnetus non è mai stato all'altezza delle speranze riposte in lui.