"Rituals, volume 2", la nostra intervista a Catherine Rinaudo e Carmelo Zambito
E' online da poche ore, ma il secondo volume di "Rituals" - l'originale prodotto di Juventus Creator Lab - sta avendo molto successo (clicca qui per leggere di cosa si tratta). La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, i Black&White member Catherine Yvonne Henriette Rinaudo e Carmelo Zambito per parlare di come vivono la loro fede calcistica al di fuori dell'Italia e non solo:
Come nasce la tua passione per la Signora?
Catherine: "E' nato tutto con mio papà Raimondo, lui era originario di Dronero (un paesino della provincia di Cuneo) e tutti lì erano tifosi della Juventus. Ho cominciato a seguire le partite quando avevo 15 anni e in compagnia del 'Fans Club' dedicato a Gaetano Scirea, ci spostavamo con l'autobus e raggiungevamo Torino".
Carmelo: "Nasce il 29 maggio 1985 in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Liverpool. Seguii la partita a casa e rimasi molto colpito da quanto successo all'Heysel, avevo 10 anni e da quel giorno ho deciso che dovevo diventare un tifoso bianconero. Ad influire su questa scelta fu anche un mio cugino più grande, che mi regalava dei poster per la mia cameretta. Il mio preferito era quello che raffigurava Dino Zoff".
Sei andata a vedere di recente una partita di Champions League?
Catherine: "Sì, in compagnia di mia figlia ho visto la partita con il Manchester City. Ero allo 'Stadium' e c'era una bellissima atmosfera, in più abbiamo vinto ed è stato divertente (sorride ndr)".
Carmelo: "Quest'anno sono andato a vedere le partite di campionato con Parma e Fiorentina, fra due settimane andremo per la sfida con l'Empoli di Coppa Italia. Cerco di non lasciare mai da sola la nostra Signora".
Come è vivere la partita allo Stadium?
Catherine: "Vivo a Grasse, vicino Nizza in Francia, a più o meno 330km da Torino. Sia io che mia figlia Laura siamo in possesso della member card e andiamo allo 'Stadium' almeno una volta al mese. Lì il nostro rapporto non è più quello consueto di una madre e una figlia, bensì facciamo parte della grande famiglia Juventus. L'Allianz è come una casa per noi due".
Carmelo: "E' sempre una bellissima emozione. Io vivo a Liegi e quando parlo con i miei amici che vivono qui in Belgio, alla fine ci salutiamo con il 'Fino alla fine' che è una frase identificativa per tutti coloro che tifano Juventus nel mondo".
La partita più bella vista dal vivo?
Catherine: "Sicuramente la finale di Supercoppa tra Juventus e Liverpool disputata nel gennaio del 1985. Ero presente con mio padre ed è stata la partita più bella di tutte per me".
E ora hai fatto parte del progetto "Rituals, volume 2". Come è stato?
Catherine: "Bellissimo, un sogno. Da sempre seguo le notizie sul sito ufficiale della Juventus e, qualche tempo fa, ho letto di una loro richiesta dedicata a noi tifosi. Così ho mandato una mail e ho raccontato la mia storia, sul come era nato il mio tifo e sul come la seguivo dalla Francia. E il fatto di essere l'unica donna e che la Juve abbia scelto proprio me, è stato ancora più emozionante".
Carmelo: "Ho ricevuto una mail ad inizio settembre in cui venivano chieste delle sensazioni per chi come me vive all'estero. Qualche settimana più tardi, dopo aver inviato tutte le risposte, la Juventus mi ha contattato e si è voluta informare sul come vivo la mia passione per i colori bianconeri. Per me questa conversazione è stata un grande privilegio, mi sono sentito molto vicino pur abitando a mille chilometri di distanza. Bellissimo".