L'analisi di Maddaloni: "In Italia non c'è pazienza per il cambiamento, Koopmeiners deve esser coinvolto di più. Giuntoli? Il quarto posto è l'obiettivo minimo"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex allenatore della Primavera con cui vinse il torneo di Viareggio e vice di Ciro Ferrara nell'esperienza bianconera della stagione 2009/10, Massimiliano Maddaloni, per parlare degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:
Dopo le partenze super in campionato e in Champions, ti aspettavi una Juventus con troppi pareggi a dicembre?
"La partenza super è stato un qualcosa che ha rafforzato nei giocatori il cambiamento della filosofia di gioco, ma gli ultimi pareggi sono ricollocabili ad un momento di difficoltà che può avvenire in questo frangente. Farei un discorso un pochino più ampio, ovvero che in Italia non c'è mai pazienza e voglia di aspettare. Il Barcellona, ad esempio, ha iniziato a far giocare i giovani e ha avuto due o tre anni difficili, ma ora è diventata una squadra solida. Purtroppo qui non c'è l'abitudine ad aspettare, ci sono alti e bassi e si crea un ambiente di malumori. Bisogna solo dare tempo".
L'emergenza a livello di infermeria sta pesando tantissimo, ma come mai - anche in base alla tua esperienza - possono accadere così tanti infortuni in serie e ravvicinati?
"Bisogna capire il tipo di infortuni e classificarli, in modo da creare delle statistiche. E' normale che nella Juve ci siano stati degli infortuni che sono stati casuali, come quelli di Bremer, Cabal e Milik che purtroppo nel calcio sono sempre più presenti. Poi per gli altri, da questo punto di vista, va fatta un'analisi: McKennie aveva, ad esempio, un problema alla spalla e nella postura del corpo, questo ha causato una serie di problematiche".
Chi tra i giocatori, a tuo parere, sta convincendo meno e deve cambiare marcia?
"Nel cambiamento è normale che ci siano dei giocatori in grado di ambientarsi subito e altri bisognosi di un po' di tempo. Per gli acquisti fatti, credo siano positivi gli apporti di Conceicao, Thuram, Di Gregorio. Sicuramente Luiz e Nico sono quelli un po' più indietro, anche per via degli infortuni. Sul brasiliano ci sono dei dubbi, ma - come dicevo prima - darei un po' di tempo per il cambiamento. Koopmeiners? Andrebbe coinvolto di più in quella che è la qualità del gioco, a volte non riesce ad entrare nella 'zona rifinitura' della Juventus anche per via della troppa prevedibilità della manovra".
Il direttore Giuntoli al Gran Gala del Calcio ha parlato di obiettivo quarto posto, ma la società ha investito tantissimo sul mercato e ha preso in panchina uno degli allenatori migliori della passata stagione con il chiaro scopo di voler provare a vincere subito. Come mai sono arrivate, invece, dichiarazioni quasi opposte?
"Credo che il direttore abbia espresso un obiettivo minimo, poiché è consapevole del cambiamento avvenuto ed è giusto che comunichi questo ai media. Questo tipo di cambiamento deve dare la tranquillità anche nei momenti di difficoltà come questo, la Juve ha acquistato e venduto tanto in estate. Al momento non c'è un grosso problema visto che stiamo parlando di qualche pareggio in più, ragion per cui le parole del direttore sono più capibili da questo punto di vista".
Si ringrazia Massimiliano Maddaloni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.