Juventus, mancano i gol: cosa dicono i numeri (e quanto conta un po’ di sfortuna)
Il pareggio maturato nel finale in casa del Lecce conferma come la Juventus incontri periodicamente difficoltà a trovare la via del gol; i bianconeri, infatti, dall’inizio della stagione hanno alternato periodi di grande prolificità a fasi piuttosto sterili. Il risultato del Via del Mare fa seguito ai due 0-0 consecutivi contro il Milan e l’Aston Villa. Un filotto di gare che sembra distanti anni luce dal 4-4 ottenuto in casa dell’Inter a fine ottobre; al contempo, sono indicativi di come la squadra di Thiago Motta sia ancora alla ricerca di una propria dimensione.
I dati: quanto ‘produce’ la Juventus in attacco
Partiamo da alcune statistiche per inquadrare meglio la produzione offensiva della Juventus in questo avvio di stagione. I bianconeri hanno realizzato 22 gol in 14 partite di campionato (media: 1,57 a partita) e 7 reti in cinque turni di Champions League (media: 1,4). In Serie A, in particolare, quello della Vecchia Signora è il 6° attacco del campionato: meglio hanno fatto solo Atalanta, Inter, Lazio, Milan e Fiorentina; curiosamente, il Napoli è primo in classifica con un gol in meno all’attivo.
Leggermente diverso lo scenario proposto dalle statistiche sui tiri in porta (fonte dati: Transfermarkt.it). In 14 giornate, la Juventus ha effettuato 249 tiri verso la porta avversaria, centrando lo specchio 181 volte (73% circa); di conseguenza, i bianconeri hanno un tasso di efficacia pari all’8,8%, al pari del Torino e leggermente inferiore all’Hellas Verona. La percentuale più elevata, da questo punto di vista, è a favore dell’Atalanta (11,5%), la compagine che calcia di più verso lo specchio in Serie A. Può sembrare una distanza poco rilevante; in realtà, se la Juventus (10^ per tiri nello specchio) avesse le stesse percentuali di realizzazione dei bergamaschi, avrebbe segnato almeno 28 gol, 6 gol in più di quelli attuali in sole 14 partite.
Circa la produzione offensiva, e la fase realizzativa, c’è un altro dato interessante: la Juventus non ha fatto gol in 6 delle prime 19 gare stagionali (quattro di campionato e due di Champions League); in altre parole, i bianconeri non segnano in quasi un terzo delle gare disputate.
Quanto incidono (s)fortuna e imprecisione
A ben vedere, spesso anche la sfortuna si è messa di traverso sul cammino degli attaccanti della Juventus; in Serie A, i bianconeri hanno colpito 9 tra pali e traverse (secondo i dati disponibili sul sito della Lega Serie A); ‘meglio’ ha fatto solo il Cagliari (10). Pertanto, senza i legni colpiti, la squadra di Thiago Motta sarebbe una delle più efficaci del campionato, in relazione ai tiri verso (e dentro) lo specchio. Non di rado, quindi, il confine tra una grande occasione mancata e un gol realizzato è piuttosto sottile; è questo che alimenta una percezione comune, secondo la quale la ‘fortuna’ ha un peso rilevante nell’economia di una stagione, ma si tratta di un fattore assai più complesso di quello che regolano altri tipi di gioco come, ad esempio, le slot gratis online basate su algoritmi predeterminati.
Nel calcio, infatti, la ‘sfortuna’ si manifesta in maniera a volte sottile, a volte lampante ma perlopiù imprevedibile; contro l’Aston Villa, il pari finale è stato frutto (anche) di svariati episodi sfortunati, da una parte e dall’altra: la parata di Martinez sul colpo di testa di Conceicao, oppure quella di Di Gregorio su Watkins. In entrambi i casi, i due estremi difensori hanno attinto al proprio repertorio (“bravi e fortunati”, come si suol dire) per impedire agli avversari di segnare. Lo stesso può dirsi dei pali colpiti da Conceicao e Thuram contro il Lecce.
Molto spesso, però, ‘sfortuna’ e imprecisione vanno di pari passo. In questo avvio di stagione bianconero, Dusan Vlahovic è forse l’esempio migliore in tal senso: nonostante i 6 gol all’attivo, il serbo ha sprecato diverse occasioni sotto porta (il tap-in mancato contro il Cagliari è emblematico) ma ha anche colpito 3 pali: in Serie A solo Castellanos vanta lo stesso ‘record’ dopo 13 gare.
Più in generale, il rendimento offensivo della Juventus di Thiago Motta risente anche dell’apporto ridotto di giocatori quali Koopmeiners e Nico Gonzalez che, per motivi diversi, non hanno ancora trovato modo di incidere in zona gol. Inoltre, l’assenza di una vera alternativa costringe Vlahovic agli straordinari; di contro, la crescita di Yildiz e Weah lascia intravedere grandi potenzialità non solo per la stagione in corso.