PROVA D'AUTORE - Marco Bellinazzo e "Le nuove guerre del calcio": "La Juve ha pagato, ma meccanica sanzioni plusvalenze è discutibile. Allegri non può essere vittima, nel calcio moderno serve altro. L'Inter come la Juve ha passivo rilevante, ma..."

di Andrea Bosco
Marco Bellinazzo collega de Il Sole 24 Ore con "Le nuove guerre del calcio“ (Feltrinelli editore) ha vinto il premio “Selezione Bancarella Sport 2023“. Abbiamo fatto con lui una chiacchierata su alcuni dei temi.
Nelle “nuove guerre“ quale è il pericolo più grande che corre il calcio ?
“Quello dell'utilizzo che le grandi autocrazie fanno del calcio e dello sport in generale .Utilizzo soprattutto politico. La propaganda che diventa attraverso il calcio piattaforma per legittimare l'autocrazia. L'esempio di Putin con Abramovich e il Chelsea è il più clamoroso. Ma non è l'unico“
Il progetto di Agenzia Governativa del ministro Abodi, un ente che controlli come la Covisoc non ha fatto (o a ha fatto male) i conti della società ha trovato l'opposizione compatta del mondo del calcio e anche del Coni con Malagò. Sarebbe davvero una ingerenza all'autonomia dello sport?
“E' importante avere una struttura che sappia vigilare. Ma serve una comprensione dello sport e del suo mondo. Serve conoscere bene il tema. In Inghilterra si sta ragionando in questi termini. Anche in Premier alcuni club hanno i conti in rosso. E quindi il governo inglese sta lavorando sulla cosa. Ma non serve solo il controllo dei bilanci. Serve una visione complessiva su costi e ricavi “
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La Lega di serie A chiede maggiore autonomia alla Federazione, che si oppone. Come finirà?
“Difficile dirlo. Le istanze della Lega appaiono ragionevoli. Visto che la serie A è il motore economico dell'intero sistema calcistico e che il calcio lo è per gran parte dello sport italiano. A mio parere c'è una lettura superata del problema. Nel calcio italiano convivono professionisti e dilettanti. Una separazione – come avviene negli Stati Uniti – potrebbe risolvere in parte il problema. Ma in Italia è difficile. Negli Usa scuola e università consentono uno sviluppo impensabile per l'Italia, dove scuola e università, per lo sport, non risultano centrali. Poi c'è il tessuto sociale italiano profondamente diverso da quello statunitense. L'Italia è il paese dei campanili. Con una storia e un orgoglio diffusi in ogni regione“.
Riforma del campionato: a parte Inter, Juventus, Milan e Roma, tutte le altre si oppongono a ridurre il numero delle partecipanti.
“Esiste il problema dei ricavi da ridistribuire. Ma con l'avvento della Super Champion's sarà inevitabile tagliare il numero delle partecipanti. Venti squadre sono troppe. Una cesura che certamente appare crudele, ma che non si potrà procrastinare a lungo stante l'aumentato numero della gare in stagione. Tuttavia la riforma deve essere seria. Tagliare e basta non risolverebbe il problema. E' una questione economica, ma anche di metodo e di programmazione. Il calcio italiano dovrà darsi delle risposte su dove intenda andare“ .
Che idea ti sei fatto sulla vicenda dei libri antichi (costo 1.200.000 euro, caparra versata di 350.000, poi ritirata, e relativa ipotesi di riciclaggio) che ha coinvolto Gabriele Gravina, che peraltro è andato in Procura, chiedendo subito di farsi ascoltare per poter chiarire la sua posizione?
“Non voglio commentare. Dico solo una cosa: trova sia inaccettabile la tempistica di certe inchieste. E che trascorrano degli anni - sovente- prima che la posizione di un cittadino (indagato o meno) venga definita“
Il campionato italiano porta cinque squadre in Champion's. Eppure non è attrattivo rispetto alla Premier o alla Bundesliga
“Il concetto è quello di resilienza. L'Italia ha un grande patrimonio sportivo, soprattutto olimpico. Una tradizione che ci consente di restare a galla. Positivo avere più squadre in Europa e non solo in Champion's. Soprattutto pensando che senza stadi moderni, i ricavi sono ancora quelli di 20 anni fa. Servono investimenti per portare in Italia i grandi campioni, i Maradona, i Platini, i Falcao i Ronaldo il fenomeno, gli Zico: insomma quelli che un tempo i club italiani potevano permettersi e ora non possono. Ridurre i costi va bene, certamente è una politica assennata. Ma non troppo a mio parere“ .
Il Var così come attualmente è concepito sembra non funzionare come si pensava potesse accadere. C'è grande confusione e soprattutto una disparità di valutazione che varia da arbitro ad arbitro
“E' un tema centrale, anzi fondamentale. Il 6 giugno prossimo venturo, la Premier discuterà sull'ipotesi di abolire il Var. Ma voglio esprimere un parere. L'Italia si deve dotare di arbitri professionisti, non di arbitri finti dilettanti. Che vengono retribuiti per il numero di gare che dirigono, che fanno carriera a seconda delle segnalazioni (positive o negative) dei colleghi . E' uno stillicidio che danneggia gli arbitri e introduce polemiche e sospetti . Un arbitro non può essere costantemente sotto esame. Chi è bravo va avanti. Chi non lo è deve essere congedato Sembra semplice , ma il sistema calcistico (e arbitrale) italiano non lo è“ .
Ndr : Il presidente della Fifa , Gianni Infantino, poche ore fa, al Congresso Fifa Bangkok ha parlato di una possibile rivoluzione nell'utilizzo del Var: la “chiamata“ da parte degli allenatori in due occasioni durante la gara . Cosa che anche i giocatori potrebbero fare chiedendolo ai propri allenatori . Se la decisione iniziale dovesse essere cambiata, gli allenatori non perderebbe gli slot e continuerebbero ad averne due.
Prima il Napoli, poi l'Inter: negli ultimi due anni il campionato si è chiuso praticamente a gennaio. Un caso o una tendenza?
“E' una tendenza che a vincere siano sempre – con rare eccezioni (il Napoli che hai citato, in passato la Roma e la Lazio, la Sampdoria, il Torino, il Verona , la Fiorentina, il Cagliari) sempre l squadre più ricche. Quelle che hanno i fatturati più importanti: Juventus, Inter, Milan. Questo crea un evidente problema. In Premier- dove pure l'equilibrio economico è maggiore rispetto all'Italia- egualmente primeggiano i club più ricchi. Servirebbe rivoluzionare il sistema. In Nba con il draft e con il tetto salariale hanno posto una pezza. Ma solo una pezza, visto che poi attraverso le free agents e la contrattazione individuale, un crack può finire in una franchigia particolarmente ricca che ha già nella sua rosa dei top players. Con il dislivello rimane invariato“
C'è un caso finanziario all'Inter o è stato artatamente gonfiato da alcuni media ?
“L'Inter ha un passivo rilevante. Come del resto la Juventus. Ma se al lordo sfiora il miliardo al netto si parla di circa 300 milioni. Debito che sta rifinanziando attraverso un ulteriore prestito. Può sembrare un escamotage, ma nella finanza accade. Inizialmente la proprietà cinese dell'Inter aveva massicciamente investito. Poi anche per problematiche legate alla politica di Pechino ha smesso di farlo. In ogni caso sono prive di fondamento del voci che accreditavano l'Inter impossibilitata ad iscriversi al campionato per inadempienza contabile“
Situazione Milan relativa al passaggio di proprietà
“E' stato archiviato il procedimento relativo al filone lussemburghese con un “non luogo a procedere“. La vicenda è controversa tra Blue Skye e Eliott. E i relativi dubbi sulla effettiva proprietà“ .
Cosa sarà del Napoli ?
“Il futuro del Napoli è solo nella testa di De Laurentiis“
Ti ha sorpreso di più la stagione dell'Atalanta o quella del Bologna ?
“ Nessuna delle due mi ha sorpreso. Sono realtà che hanno lavorato bene e lo stanno facendo da anni. Forse di più mi ha sorpreso il Bologna che – risultati a parte - ha una proprietà davvero solida“
Plusvalenze: la Juve ha pagato. E le altre?
“La Juve ha pagato dal punto di vista sportivo. Vedremo cosa deciderà il tribunale di Roma dove è stata spostata l'inchiesta Prisma che la riguarda. Per come la vedo io, indipendentemente dalla lentezza di certe indagini, la meccanica delle sanzioni sportive relativamente alle plusvalenze appare discutibile“
E' appropriato che il procuratore generale di Milano, Viola (che sta indagando sulla proprietà del Milan) tifoso dell'Inter, con foto dei calciatori nel suo ufficio, vada a pranzo con Ausilio e Marotta?
“ Io non ci vedo niente di male . Il tifo calcistico deve essere considerato come una componente della vita di un individuo. Anche io e te coltiviamo una passione calcistica. Eppure cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro con obiettività e senza preconcetti. Perché dubitare della correttezza di un magistrato che peraltro ,finora, non ha dato motivo di dubitarne?
Che Europeo sarà quello di Spalletti ?
“Io credo sarà un buon europeo. Tra l'altro si tratta di una competizione atipica. L'hanno vinta la Grecia, la Danimarca, la stessa Italia, recentemente con Mancini“.
Thiago Motta pare destinato alla Juventus. Ma molti temono un bis della stagione vissuta con Sarri: bravo ma non adatto alla Juventus.
“Ci sono squadre con un certo dna. Devi capire in fretta dove sei arrivato. Sarà una sfida affascinante, sia per Thiago Motta ma anche per la Juventus”
Allegri è stato vittima della società, dei suoi calciatori o di se stesso?
“Chi guadagna 9 milioni al mese non può essere mai considerato una vittima. Allegri ha pagato l'addio di Andrea Agnelli che certamente è stato un trauma. Immagino per lui e non solo per lui. Ma considerata la situazione creatasi la Juventus avrebbe potuto sprofondare. Non è accaduto. E Allegri l'ha condotta ad un livello accettabile. Allegri ha una sua idea di calcio. Che poteva andare bene in una Juventus che comunque dominava in Italia e se la giocava in Europa. Una idea antica: arrischiare poco in difesa, provare ad offendere quando possibile. Ma nel calcio moderno servono altre cose. Serve essere appetibili. Serve essere un brand riconoscibile. La “storia“, da sola, non basta più. La pubblicità, chi investe nel brand, cerca altro. Cerca di alimentare i “sogni“. Che possono essere (spesso lo sono) effimeri. Ma sono sogni che creano dinamiche economiche. Finanziarsi è l'esigenza primaria per una società di calcio. E se piaci alla gente, se piaci ai media farlo è più facile“ .