Maledizione Europa, sette anni (bianco)neri. La società chiederà conto a Thiago Motta di una cosa. Da Vasco Rossi la cruda verità...

21.02.2025 00:23 di  Luigi Schiffo   vedi letture
Maledizione Europa, sette anni (bianco)neri. La società chiederà conto a Thiago Motta di una cosa. Da Vasco Rossi la cruda verità...

Chi è della mia generazione, ogni volta che vede anche solo una foto della “Coppa con le orecchie”, inizia ad avere delle strette allo stomaco. Dai traumi adolescenziali di Atene ‘83 e Bruxelles ‘85, fino a Cardiff 2017 (con l'aggravante della tragedia di Piazza San Carlo a cui ero presente), passando per le finali perse nel 1997, 1998, 2003 e 2015.

La parentesi felice del 1996 non regge l’urto…Quindi non è certo un’eliminazione prima degli ottavi con il PSV a lasciare il segno più di tanto, soprattutto perché gli ottavi erano un obiettivo economico e non certo sportivo per una squadra che comunque onestamente non è attrezzata, soprattutto in difesa, oltre che per tasso di esperienza e per assenza di grandi campioni, per andare a competere ad alti livelli. Resta però il fatto che a mezz’ora dalla fine la qualificazione era fatta, bisognava “solo” portarla a casa.

E qui subentrano responsabilità dell’allenatore ed errori dei singoli nella scellerata non gestione dell’ultimo terzo dei tempi regolamentari e dei supplementari. In questa Juve in cui è il bilancio l’unica cosa che conta, credo che a Thiago Motta sarà chiesto conto in modo pesante degli 11 milioni buttati dalla finestra, a prescindere da come finiranno campionato e Coppa Italia. Poi, però, c'è un discorso più ampio. Ovvero negli ultimi sette anni, dopo Cardiff, la Juve, con o senza Ronaldo, non è mai andata oltre gli ottavi di Champions League, eliminata da Lione (Sarri in panchina), Porto (Pirlo in panchina) e Villareal (Allegri in panchina).

Senza dimenticare l'ultima disastrosa esperienza prima di questa, con 5 sconfitte in 6 gare del girone ed eliminazione in Europa League per mano del Siviglia (Allegri in panchina). Tirando le somme, quindi, il pre-ottavo con il PSV completa semplicemente il quadro della dimensione europea della Juve negli ultimi sette anni, paragonabile, appunto, a quella degli olandesi, o del Lione, o del Porto, o del Villareal, o del Siviglia, che però hanno altre ambizioni e potenzialità economiche.

Anzi, del Siviglia no, perché ha vinto Europa League in serie, mentre l'ultimo trofeo europeo arrivato al JMuseum è la Coppa Intertoto 1999 (Ancelotti in panchina), poco più di un porta ombrelli del secolo scorso. Parafrasando Vasco Rossi, cara Juventus "Guardala in faccia la realtà, ma quando è dura NON è sfortuna”.