Gasperini no, ma tutti i suoi discepoli sì. Eppure l'ultima coppa europea l'ha vinta chi sogna la Juve

11.03.2025 00:00 di  Andrea Losapio   vedi letture
Gasperini no, ma tutti i suoi discepoli sì. Eppure l'ultima coppa europea l'ha vinta chi sogna la Juve
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© foto di Lorenzo Di Benedetto

Che senso ha non puntare su Gian Piero Gasperini? Perché l'etichetta dell'allenatore non pronto, non bravo, non tagliato per una big è di quasi tre lustri fa, quando l'Inter era reduce da Mourinho, triplete, poi Benitez, infine Leonardo. Gasp era arrivato senza avere mai vinto nulla, quasi come un ripiego, all'attivo un quinto posto - fantastico - con il Genoa di Diego Milito e Thiago Motta.

Sono passati 14 anni, quattordici, da quella situazione. È incredibile pensare che solo la Roma - e il Napoli nella scorsa stagione, stoppato però da Antonio Percassi in fabula - gli abbiano provato offerto la panchina. Tangibilmente e con grande convinzione. La Juventus non lo ha mai fatto, chissà perché, al netto delle etichette. Anche l'anno passato c'è stata la preferenza per Thiago Motta, che poteva essere trendy visto il quinto posto al Bologna: plenipotenziario con licenza di epurare, è stato aspettato molto più del Gasp di morattiana memoria. Giustamente, perché la Juve ha creduto tantissimo nel progetto Thiago Motta, dopo anni di Allegri.

Poi c'è il contatto con Igor Tudor. Scelta che potrebbe essere più che interessante: juventino, conosce l'ambiente, ha allenato con Andrea Pirlo nella stagione post Sarri, con un quarto posto e due trofei. La piazza potrebbe essere calmata, questo sì, ma anche lui è un'incognita dopo Olympique Marsiglia e Lazio. Quasi certamente verrebbe di corsa, ma non è l'unico.

Gasperini sogna di allenare la Juventus. E ci sono allenatori che hanno un particolare ardore per un certo tipo di piazza. Però tutti i suoi discepoli - Thiago Motta, appunto, ma anche Tudor - e lui no, visto che, almeno fino a ieri, non c'era stato nessun contatto fra le parti. Anche con un po' di stupore, dopo uno 0-4 in casa.