Klinsmann: "Trapattoni uno dei migliori, ma con il suo gioco era dura per un attaccante"

"Era un calcio romantico quello. C'erano i tre olandesi al Milan, all'Inter eravamo tre tedeschi, ma poi c'erano Careca, Maradona, diversi stranieri che hanno reso il campionato molto divertente. Era il campionato più forte al mondo. Noi e gli olandesi? Ci siamo dati tante botte (ride, ndr). Siamo rimasti amici alla fine, ma al derby era incredibile". Parole di Jurgen Klinsmann, l'ex attaccante nerazzurro che si è raccontato a Tmw Radio ospite di Storie di calcio. "Il momento più importante della mia vita è stato il trasferimento dallo Stoccarda all'Inter – ha ammesso l'ex ct della Germania –. Venendo da un altro Paese, con un'altra cultura, a Milano ho dovuto imparare un altro modo di vivere e di prendere le persone. Ho dovuto capire la cultura italiana, un modo nuovo di pensare. E' stato il passo più importante della mia vita. Poi sono andato al Monaco con Wenger, poi in Premier e poi di nuovo in Germania.
E sono finito più avanti in America. Ma il passo dalla Germania all'Italia è stato il momento più importante della mia vita. Trapattoni? Aveva un'idea sua il Trap ed è stato uno dei migliori al mondo, ma il suo gioco per un attaccante è dura. L'ho avuto all'Inter e al Bayern. Pallone d'oro del '95? La cosa divertente è che fu il primo anno per gli stranieri fuori dall'Europa di partecipare. E ci fu Weah, milanista, che vinse. Fu un onore comunque arrivare secondo. Mentre su Maradona, Klinsmann ha detto: "La finale di Italia '90 contro la sua Argentina? Il fallo su Voeller si può discutere, ma ce n'era uno prima (ride, ndr). Maradona per me è stato più di un giocatore, è stato un artista".