Thiago Motta ora deve scegliere: Koopmeiners è da difendere
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Thiago Motta ha costruito la propria Juventus su Teun Koopmeiners. O meglio, il suo concetto di squadra sulla forza - fisica e tecnica - dell'ex Atalanta, inseguito anche quando a centrocampo avevi già Douglas Luiz, Nicolò Fagioli, Khephren Thuram, Hans Nicolussi Caviglia, Fabio Miretti e Manuel Locatelli. Sei giocatori per, realisticamente, due posti, perché il 4-2-3-1 dell'italobrasiliano sarebbe perfetto per Koop, ma non certo da trequartista come sempre impiegato nell'anno calcistico.
Poi ci sarebbe stato anche Weston McKennie. Ammesso e non concesso che Nicolussi Caviglia e Miretti potessero essere considerati non da Juve, era necessario spendere 60,7 milioni per l'olandese? Probabilmente no. Però era la pietra angolare su cui era nata la sua idea di gioco, prendendolo a tutti i costi, anche con un ammutinamento che non aveva fatto certamente piacere all'Atalanta e, forse, lo ha azzoppato nella tenuta fisica. Poi sì, giocare allo Stadium è diverso che al Gewiss, ma questo è un altro discorso.
Ora però Thiago Motta deve difendere le sue scelte, in particolare Koopmeiners. Probabilmente nel derby d'Italia ci può essere solo una via d'uscita: vincere e farlo convincendo. Poi però, come per Douglas Luiz - uno dei migliori contro il PSV Eindhoven - serve recuperarlo e spostare il mirino puntato che, in questo momento, non si riesce a spostare da Koop.