MCKENNIE, CHE VI AVEVAMO DETTO?
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Weston McKennie è il giocatore che più di tutti oggi rappresenta il calciatore perfetto per Thiago Motta, pensavamo potesse essere Koopmeiners, ma questo ruolo se lo sta prendendo McKennie.
Non ha passato un'estate facile, i tifosi lo avevano preso di mira per ls questione legata ai rallentamenti sulla questione Douglas Luiz, quando rifiutò l'Aston Villa.
L'americano ha poi rinnovato ed è pronto ad allungare il contratto ed ora sta facendo assolutamente la differenza.
Il calciatore aveva parlato dal ritiro della sua nazionale, spiegando il momento difficile dopo il prestito al Leeds: "Quando devo dimostrare ancora una volta il mio valore ne traggo beneficio, perché questo mi rende ancora più onesto con me stesso in termini di impegno e concentrazione. Qualcosa scatta. È come una ricetta. Conosco gli ingredienti per realizzarla e poi... 'boom'. So che il sapore sarà buono. Dopo il rientro a Torino, sapevo che sarebbe stato impegnativo, non pensavo così tanto però: non avevo il mio armadietto, non avevo una stanza in albergo, non avevo un parcheggio. Mi sono cambiato negli spogliatoi con i ragazzi dell'Accademia, anche quando nello spogliatoio principale c'erano giocatori che non avevano mai giocato una partita con la Juventus perché erano sempre stati in prestito. E pensavo tra me e me: "Wow, sono stato via solo sei mesi. Torno e vengo trattato così. Non potevo nemmeno avere il mio numero di maglia (14), anche se nessun altro lo aveva preso. Mi sono detto: 'Ok, volete trattarmi così? Vi dimostrerò tutto sul campo. Non sono una persona problematica. Non mi piace creare problemi. Non mi piacciono le situazioni scomode. Non mi piacciono i drammi. Cerco solo di lasciare che il mio calcio, le mie azioni e la mia etica del lavoro mostrino tutto di me. Dopo la tournée estiva Allegri mi ha ripreso in considerazione. Mi ha messo in castigo... quello che mi riesce meglio e che sono più onesto quando abbasso la testa e lavoro. È in quelle circostanze che ho avuto i miei maggiori successi. Ho lasciato lo Schalke e sono andato alla Juventus e nessuno mi conosceva. Tutti dubitavano di me. 'È un club troppo grande, non giocherai mai' dicevano. Ma guardatemi ora. Ho più di 100 partite con i bianconeri. Mi sento bene quando sono con le spalle al muro e tutti dubitano di me. È così che sono diventato il giocatore che sono".
Avevamo detto:"sarebbe meglio sotterrare l'ascia di guerra e trovare una soluzione conveniente per tutti. Anche perchè la sua duttilità con Thiago Motta potrebbe essere molto utile".
Alla fine è stato così ed il giocatore si sta rivelando utilissimo, è pienamente integrato nel progetto Juve ed elogiato dall'allenatore bianconero che aveva sempre detto di volere dei giocatori duttili.
Le indicazioni, su come deve essere il calciatore ideale di Thiago Motta, vengono dallo stesso allenatore, che ama calciatori duttili, oltre ai fenomeni, che però sono pochi: "Penso che se un giocatore fa un ruolo solo deve essere un fenomeno, se no deve essere capace con l'intelligenza calcistica di saper interpretare altri ruoli. Muoversi e trovarsi in alcune posizioni che non sono le stesse, deve saperle interpretare bene. Così ha una grande intelligenza e alla fine è più facile.". Il riferimento era a Calafiori, ma va bene anche per McKennie ed altri interpreti della rosa.
Da questi fattori deriva la voglia di vederli protagonisti, in primis McKennie, un giocatore che si sta rivelando utilissimo.