HIGUAIN A MARCA: "Quando passai al Milan fu la Juve a cacciarmi a pedate. De Laurentiis mi spinse a lasciare Napoli. Volevo smettere, mia madre mi ha convinto a continuare"

26.04.2020 16:45 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
HIGUAIN A MARCA: "Quando passai al Milan fu la Juve a cacciarmi a pedate. De Laurentiis mi spinse a lasciare Napoli. Volevo smettere, mia madre mi ha convinto a continuare"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Gonzalo Higuain si confessa in una lunga intervista concessa a Marca: ""Stavo per smettere di giocare, ma mia madre mi ha convinto a non farlo. Fosse dipeso da me, avrei smesso anche se amo molto il calcio. Ma amo di più lei e per accontentarla ho continuato a giocare", ha affermato il Pipita

Sull'addio al Napoli: "E' stata una mia decisione, ma Aurelio De Laurentiis mi ha spinto a farlo. Tra di noi non c'era più alcun rapporto, il suo modo di pensare era molto diverso dal mio. Non avrei voluto passare un altro minuto con lui. Per questo lasciai il Napoli".

Sul suo passaggio dalla Juventus al Milan: "Con l'arrivo di Cristiano Ronaldo mi dissero che avevano fatto un salto di qualità, come a dire che per me non c’era più spazio. Non ho chiesto io di andarmene, mi hanno cacciato".

"Mi rifugiavo in casa e non uscivo in strada per paura di quello che potevano dirmi - continua Gonzalo -. La gente è critica per i nostri guadagni. Ma gli amici veri non si possono comprare con i soldi".

Sul viaggio in Argentina in piena pandemia: "Se voglio vedere mia madre devo farmi 15 ore di aereo. Chiaro che me lo posso permettere, ma non è che lei stia a 10 minuti da casa... E la gente questo non lo considera. Cosa vuole la gente? Che segni in una porta, perché sei pagato per questo. E basta”.

“Ma a un certo punto della mia carriera mi sono imposto di non preoccuparmi di quello che diceva la gente. Ho giocato nei campionati e nelle squadre migliori e anche con la maglia dell'Argentina, ho fatto tre Mondiali e Coppe Americhe. A 5 anni non mi sarei mai immaginato di fare anche solo il 10% di quello che poi ho realizzato".

Sulla Nazionale: "Purtroppo ho ricevuto tante critiche dopo alcune sconfitte. Ferisce sentirsi dire che non servi, che sei un fallito, che non meriti un posto da titolare nella Nazionale argentina. Ma arrivare a disputare tre finali è stato un fallimento? Da bambino sognavo solo di giocare a calcio, altro che fallimento fare tre finali!".

Sul gol fallito nella finale del Mondiale 2014, tra Argentina e Germania: "Da fuori sembrava un'occasione più favorevole di quanto non fosse stata in realtà". Furono proprio le critiche dopo quella partita a fargli meditare un clamoroso ritiro dal calcio. E soltanto la madre riuscì a fargli cambiare idea.

Sulle sue molteplici avventure tra Argentina, Spagna, Italia e Inghilterra: "Mi sono sempre affezionato alle tifoserie e anche alle città in cui ho giocato. Quando lasciai Madrid, il Bernabeu mi fece emozionare. Mi è successo anche a Napoli, nonostante le incomprensioni con De Laurentiis che mi spinsero verso la Juve. Quando passai al Milan, invece, fu proprio la Juve a darmi una pedata. Avevano preso Cristiano Ronaldo e mi dissero che volevano salire di livello, così mi mandarono via. Non lo chiesi certo io di andarmene".