ESCLUSIVA TJ - Lavecchia: "Difficile, ma non impossibile battere la Juve"

Alla vigilia della gara fra Juventus e Bologna, la redazione di Tuttojuve.com ha raggiunto, in esclusiva, l'esterno del Bologna Luigi Lavecchia per parlare del match e del suo passato bianconero.
Partiamo proprio dal tuo passato in bianconero, che ricordi hai?
"Tantissimi e bellissimi visto che sono stati otto anni nei quali ho fatto tutta la trafila giovanile. Il peso della maglia te lo facevano sentire anche a livello giovanile e questo io l'ho apprezzato molto".
Poi al tuo arrivo in prima squadra cos'è successo?
"Ho fatto tante panchine con la prima squadra, ma ho esordito solo nelle partitelle in ritiro contro, ad esempio, la rappresentativa della Valle D'Aosta. Nelle gare ufficiali, invece, solo tante panchine come ho detto prima".
Ma cosa vuol dire che ti fanno sentire il peso della maglia? Come si cresce in casa Juve?
"Si cresce in maniera molto quadrata, ci tengono all'educazione, al rispetto, al comportamento e per quanto riguarda la maglia vuol dire vogliono vincere subito. Mi ricordo ad esempio una finale persa con la Roma a Terracina e tirava un'aria brutta, triste".
Ovviamente allora ci tengono anche alla Champions, come avranno preso la sconfitta?
"Non benissimo sicuramente, in fondo la partita era difficile, ma nella gara di ritorno la Juve poteva anche meritare il 2-0 nel primo tempo".
Questa sconfitta secondo te avrà una ripercussione anche contro il Bologna?
"Io spero di sì, ma conoscendo l'ambiente so che in casa Juve si riparte subito da zero e si riesce anche a vincere di nuovo immediatamente. La Signora è la Signora".
Quindi la partita di domani come sarà?
"Per noi importantissima, più che per loro per la nostra classifica che non è bellissima. I punti dobbiamo farli, sappiamo che è difficile, ma non impossibile".
Di Vaio, l'ex di turno, sentirà il peso della maglia o no?
"Io l'ho visto molto tranquillo e determinato come sempre. Di Vaio è un grande giocatore, può far male alla Juventus come alla Sampdoria e spero che grazie a lui porteremo a casa punti anche con la Juventus".
Ti aspettavi potesse essere il capocannoniere in questa stagione?
"Se mi dici capocannoniere, unico, solo a tre gol di distanza da Ibra e Milito no. Che fosse un grande giocatore però lo sapevo già e sapevo anche che a Genova giocava fuori ruolo e non è facile".
Cosa vuol dire invece avere il capocannoniere con la squadra in lotta per la retrocessione?
"E' particolare, chiaro che lui è sopra le righe rispetto a noi e tanti avversari, ma spero e non credo sia una questione di giocatori non bravi".
Per quanto riguarda il Bologna come lo vedi in questo periodo?
"Siamo pronti, più tranquilli dopo la vittoria con la Sampdoria e ora andiamo con la mente sgombra contro la Juve senza aver nulla da perdere. Allo stesso tempo poi ci teniamo sia noi che l'allenatore a non perdere".
Tra l'altro poi ci sarà anche Osvaldo che alla Fiorentina ha sempre segnato contro la Juventus
"Non lo sapevo, sarà all'inizio in panchina, ma speriamo che la tradizione continui allora".
Per te quanto pesa invece non giocare?
"A tutti pesa tantissimo, soprattutto in una piazza a cui tieni".
E come te lo spieghi?
"Un po' per colpa dei tanti infortuni e un po' perché il Bologna è un gruppo molto numeroso. Siamo in trenta giocatori e per l'allenatore non è facile fare le scelte percui avendo io avuto molti infortuni è andata così".
Quindi non pensi che a gennaio forse sarebbe stato meglio se fossi stato ceduto?
"A gennaio non ho voluto andare via perché ero in una brutta condizione fisica e per questo ho voluto prima riprendermi sperando poi di giocarmela. Io sono uno che non molla mai e le speranze le ho sempre".