Nicolas Anelka: "Mi vergogno del trasferimento alla Juve e vi spiego il perché. Rabiot? I tifosi lo adoreranno. Su CR7, la Serie A e Conte..."
Nell'estate del 1999, il giovanissimo Nicolas Anelka si apprestava a trasferirsi a Madrid per la cifra record - soltanto il trasferimento di Vieri fu più costoso in quell'anno - di 5,5 miliardi di pesetas, circa 35 milioni di euro. Tantissimissimi in quel periodo. Ma ovunque è andato, ha lasciato il segno e lo testimoniano i 206 gol segnati in carriera. Ma il suo cammino subì delle complicazioni in Italia. Perché dopo aver sfiorato più volte il belpaese, Nicolas riesce finalmente ad approdare nella Juventus nel gennaio 2013 ma il suo bottino fu magrissimo: 3 presenze e 45 minuti giocati. Veramente molto poco. Tanto è che i tifosi della "Vecchia Signora", quando sentono parlare di lui, lo ricordano in maniera molto negativa. La nostra redazione lo ha contattato, in esclusiva, per parlare della sua esperienza in bianconero e non solo:
Nicolas, è da tanto che non leggiamo più il tuo nome sui giornali. Che fine hai fatto?
"Ho appena terminato il mio rapporto di lavoro con il Lille, ero il responsabile specifico degli attaccanti. E' stata una bellissima esperienza. Quest'anno ho superato gli esami e finalmente potrò diventare un allenatore (sorride ndr)".
Ti piacerebbe poter lavorare in Italia?
"Perché no? Adoro il vostro paese, mia moglie (Barbara ndr) è di origine italiana! E il vostro è sempre stato un calcio che ha avuto grandi giocatori ma anche grandi allenatori. Mi piace molto la storia calcistica dell'Italia".
A bruciapelo, che cosa manca alla nostra Serie A per diventare il più bel campionato al mondo come lo era una volta? Ora, senza ombra di dubbio, questo primato spetta alla Premier League.
"La Serie A, a mio parere, è uno dei più grandi campionati europei anche se le sue squadre non dominano più come all'inizio degli anni 2000. Però resta un torneo molto competitivo, tattico e bello da vedere. Oggi è difficile essere al livello della Premier League a causa della forza finanziaria di tutti i club in Inghilterra".
Il tuo ex allenatore Antonio Conte, ex giocatore e storico capitano della Juventus, ha firmato quest'anno per l'Inter. Ti ha sorpreso questa notizia?
"No, non sono rimasto sorpreso dal suo approdo in nerazzurro. È vero che l'Inter è una squadra rivale, ma la Juventus ha già un bravo allenatore. Antonio è una grande guida tecnica e ha bisogno di trovare un club alla sua altezza, quindi sono sicuro che a Milano farà bene".
Ha fatto bene il tuo connazionale Adrien Rabiot a scegliere la Juventus invece che il Barcellona?
"Penso che Rabiot abbia fatto una buona scelta, ovvero andare alla Juventus. È un grande club che vince lo scudetto da otto stagioni e partecipa ogni anno alla Champions League. Anche il Barcellona è un club prestigioso come quello bianconero, quindi se avesse scelto i blaugrana' avrei risposto la stessa cosa. Rispetto tantissimo la sua scelta, Adrien sarà felice con la Juve e i tifosi lo adoreranno".
Il tuo avversario di tante battaglie in Premier, Cristiano Ronaldo, si accinge ad iniziare la seconda stagione in Serie A. Quale è la tua opinione su di lui?
"Credo che Ronaldo farà meglio dell'anno scorso. Si è adattato subito al calcio italiano e ha fatto molto bene con la maglia della Juventus. Quest'anno sarà ancora più forte e su questo non ho dubbi, senza infortuni e senza sospensioni segnerà ancora molti più goal".
Sai benissimo che la Juventus punta sempre a vincere la Champions League, c'è una maledizione - se si può chiamare così - che vuole sfatare. Che cosa ne pensi della campagna acquisti? E' adatta per vincere in Europa?
"La Juve ha acquistato giocatori di qualità ed è stata molto intelligente sulla strategia di acquisto dei giocatori. Non è facile trovare parametri zero con quella qualità e questo concetto la società lo sa molto bene. Penso che tutti possano trovare un posto da titolare, ai nuovi arrivi basterà qualche mese per adattarsi al nuovo calcio e dimostrare così tutte le loro qualità".
Quali ricordi conservi della tua esperienza in bianconero?
"Ho mantenuto un ottimo rapporto con la Juve: super giocatori che sono diventati amici, tifosi magici e tutti sono sempre stati cordiali e disponibili con me nel club. A livello di campo non è una esperienza che rimarrà impressa nella mia memoria, ma impari sempre sia nel bene che nel male".
Non ti sei pentito della scelta fatta? Voglio dire: hai giocato veramente pochissimo. Che cosa ti convinse ad accettare la Juventus?
"Avevo deciso di accettare la Juve perché è un grande club, con una buona storia e anche perché era al primo posto in Italia. Purtroppo, questa rimarrà la mia peggiore esperienza poiché ho giocato solo 45 minuti e non ho mai potuto indossare questa maglia allo Juventus Stadium davanti ai tifosi".
Insomma, c'è un po' di delusione.
"Sinceramente, quando qualcuno mi parla della Juventus cerco di cambiare subito argomento: mi vergogno del trasferimento! Ho giocato e segnato in tutte le squadre in cui ho giocato tranne che a Torino. Quindi senza mancare di rispetto a questa grande squadra, non si può affermare che ero un loro giocatore proprio per come è andata quella esperienza".
Si ringrazia Nicolas Anelka per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.
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