Zanini: "Juve giovane e in crescita, è una squadra difficile da affrontare che resta letale. Kolo Muani e Veiga colpi importanti"

18.02.2025 23:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Zanini: "Juve giovane e in crescita, è una squadra difficile da affrontare che resta letale. Kolo Muani e Veiga colpi importanti"
TuttoJuve.com
© foto di www.imagephotoagency.it

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Zanini, allenatore della Dolomiti Bellunesi ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Juve e Como. Di seguito, un estratto dell'intervista. 

Se l'Inter avesse chiuso in vantaggio il primo tempo non avrebbe rubato nulla: ma nella ripresa è salita in cattedra la Juventus, oppure è calata l'Inter nella ripresa?

"Sì, sono d'accordo, l'Inter ha fatto un ottimo primo tempo. Probabilmente l'unico errore è stato di non far gol, perché ha creato tantissimo. La Juve, l'ho seguita parecchio quest'anno, è un po' abituata a questo tipo di partite. Ci sono stati degli ottimi primi tempi, magari dei brutti secondi tempi. Viceversa, ci sono momenti in cui la squadra non regge i 90 minuti a determinati livelli, ma alterna. Ci sono momenti in cui gioca veramente bene, con entusiasmo e velocità. È una squadra molto pericolosa da affrontare. È una squadra che resta comunque letale. Per rispondere alla domanda, sono cresciuti i bianconeri nella ripresa. Una Juve che poi è cresciuta tantissimo, grazie anche al mercato di riparazione, che ha visto dei colpi importanti, e non solo quello di Kolo Muani, che ovviamente segna a raffica e ruba l'occhio, ma anche Renato Vega, che mi sembra si sia subito integrato nella difesa bianconera. Lo si vede anche dal di là dell'aspetto tecnico, dai salvataggi, come esulta, come è già dentro a quella mentalità. Sono cose che, da allenatore, alzino l'entusiasmo. Anche quando fanno gol, si abbracciano sempre tutti. Sono piccoli particolari che però, secondo me, danno un qualcosa in più a una squadra come la Juve, che è in crescita e giovane." 

Una squadra in crescita, al punto tale che ad oggi è al quarto posto in classifica e dista 10 punti dal primo posto. A cosa può ambire?

"L'obiettivo è riuscire a entrare nelle prime quattro, ed è già un grande traguardo per una squadra che è stata costruita con allenatore nuovo. Sicuramente adesso sarebbe importante anche passare il turno in Champions, arrivare agli ottavi. Una squadra che ha ricevuto anche tante critiche all'inizio, ma credo che l'autostima stia crescendo partita dopo partita."

Il Napoli lo vede in calo dal punto di vista fisico o mentale?

"Io credo che, al di là di tutto, Napoli stia facendo un grande percorso. Le partite sono molto complicate, tutte. Andare a Roma è difficile, è un campionato molto equilibrato, con cinque squadre nella zona alta della classifica in pochi punti. L'Atalanta non vince da un po', ha delle difficoltà. Quindi, ripeto, il Napoli ha guadagnato un punto contro la Lazio e sta facendo un campionato di vertice in una zona di classifica dove c'è molto equilibrio. Non credo che sia un discorso fisico, ma proprio un discorso che le partite sono molto complicate. Peccato subire gol nei minuti finali, poteva sicuramente vincere contro la Roma, ma la Lazio, in questo momento, è difficilissima da affrontare."

Se la sua squadra pareggiasse per tre partite di fila, partendo da situazioni di vantaggio, e due volte su tre nei minuti di recupero, cosa direbbe ai suoi giocatori? 

"Dipende anche dalle letture della situazione. Io credo che tante volte siano i giocatori in campo a dover dare di più. Devono dare dei segnali che la partita deve finire così. Ci sono delle piccole cose che, da calciatore, devi fare, come tenere palla vicino alla bandierina, stare più bassi. Sono segnali che vanno dati in momenti determinati delle partite. Credo che ci siano momenti chiave in cui, anche se si è in dieci in area di rigore per tre minuti, non bisogna vergognarsi. È un segnale che deve arrivare forte, ci sono dei momenti in cui non conta tanto il gioco, ma portare a casa i punti."

D'altronde non si può pretendere di più da una squadra alla quale, a stagione in corso, è stato ceduto Kvaratskhelia. Conte non può fare miracoli, sbaglio?

"Infatti, torno a quello che ho detto prima. Il Napoli sta facendo un grande campionato, e lo ripeto. È una squadra che ha la sua identità e un grande entusiasmo. Il Napoli sta facendo cose gigantesche. Non ha nemmeno un reparto difensivo super astronomico, quindi è una squadra centrata, che lotta su ogni pallone, in ogni partita. I conti si faranno alla fine, ma tanto di cappello per quanto fatto fino ad oggi, contro anche delle scelte che lasciano un po' perplessi."

Quali insidie può nascondere la gara di Como per gli uomini di Conte?

"Il Como è una squadra che, seppur sia solo un po' più su dalla zona retrocessione, ha delle caratteristiche che la rendono molto competitiva. Parlando anche del mercato di gennaio, il Como ha dato un input fortissimo. Non sorprende perché ha un budget enorme, e questo si vede in campo, ma anche fuori, dove si percepisce un'aspettativa enorme. È una squadra che ha fiducia, con un allenatore che vuole imporre il suo metodo di gioco. Sarà una partita complicata per il Napoli, ma credo che abbia le qualità per vincere."

Come si batte il Como, mister? 

"Sono partite difficili da giocare contro queste squadre che adottano un calcio posizionale. Devi stare molto attento, perché concedono qualcosa, ma anche tu devi vincere i duelli. Quando affronti una squadra come il Como che gioca uomo su uomo, più duelli vinci, più puoi fare la differenza. Conte su questo è uno dei primi al mondo, quindi preparerà la partita benissimo. Il Napoli ha i giocatori giusti per battere una squadra complicata come il Como."

Forse sta mancando qualcosa nel centrocampo del Napoli? Forse c'è un calo di prestazioni di McTominay e, soprattutto, di Anguissa rispetto a un mese fa?

"Sì, Anguissa è partito fortissimo, ci ha abituato a prestazioni di altissimo livello. Ma è logico che possa esserci una flessione a metà stagione. Però io li vorrei sempre in campo, sia lui che McTominay, perché nel complesso è un centrocampo che fa la differenza." 

Se fossi Billing, che da un mese e mezzo è al Napoli, venendo dalla Premier League dove comunque giocava, e non avesse ancora fatto l'esordio stagionale, cosa penserebbe?  

"Sinceramente, mi sembra strano che un giocatore come Billing, che arriva da un campionato come la Premier League, non venga utilizzato. Non so se ci sia stato un coordinamento sull'acquisto, ma questa situazione mi sembra un po' particolare. Da esterno, mi viene da pensare che forse il mister non lo consideri ancora pronto, ma non posso dirlo con certezza. È una situazione strana, visto che avrebbe potuto essere utilizzato anche per pochi minuti in alcune partite. La domanda che mi pongo è se ci sia stata l'approvazione di Conte all'acquisto che, nei fatti, sembra non esserci stata, sembra sia stato acquistato dal club senza che il mister lo richiedesse."