Zamboni (Juventus Women U19): "Onorata di aver firmato con la Juve. Disposta a tutto pur di vincere lo Scudetto. Il mio incontro con Rosucci e Salvai..."

Marta Zamboni, centrocampista della Juventus Women Under 19, ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com:
Nei giorni scorsi hai firmato il tuo primo contratto da professionista con la Juventus: cosa significa per te?
“Firmare un contratto con la Juve è sicuramente un onore e anche un senso di orgoglio per me dopo tutti questi anni, è sempre bello”.
Vieni da un poker in nazionale… Quanto sei orgogliosa del percorso che stai facendo?
“Sono tanto orgogliosa, ma quel poker non è venuto solo da me ma da tutta la squadra. È anche merito di tutte le mie compagne. È tanto bello segnare quattro gol ed è tanto bello anche con la maglia della nazionale, soprattutto segnarli”.
Raccontami le tue emozioni per il vostro trionfo al torneo di Viareggio…
“Il torneo di Viareggio sicuramente non è partito nel migliore dei modi perché abbiamo fatto un pareggio all'inizio che ci ha scombussolato un po' i piani, però, alla fine siamo arrivate fino in fondo e ovviamente quando siamo arrivati in finale avevamo tanta voglia di vincere. A quel punto ci siamo dette che dovevamo farlo e l'abbiamo fatto. È stato bellissimo perché è stato un trofeo voluto da tutte, è emozionante, era poi il Viareggio, un torneo così importante e disputarlo con la propria squadra e vincerlo, soprattutto in questo modo, era importante. Dà anche speranza e consapevolezza per quello che verrà dopo”.
Questo trionfo può darvi la spinta giusta per vincere il primo Scudetto?
“Sicuramente vincere il Viareggio ha dato una scossa, non solo a noi, ma anche alle altre squadre poiché ci hanno visto. Partire già con la vittoria di un torneo così importante ha sicuramente i suoi benefici perché ci dà consapevolezza e coraggio. E ci fa arrivare sicuramente con uno spirito e una testa diversa alle Final Four”.
Cosa saresti disposta a fare pur di vincere lo scudetto?
“Questa è una domanda difficile, io non ho mai vinto uno scudetto in tutti questi anni, quindi posso dire che sarei disposta a qualsiasi cosa”.
Che consigli ti danno Bruzzano e Canzi?
“Bruzzano ovviamente è un mister con cui mi interfaccio molto di più essendo che è il mio mister e mi è sempre di supporto anche nei momenti in non mi vengono le cose o faccio difficoltà. Invece quando vado in prima squadra, Canzi tende molto ad aiutarmi in quelle cose che in prima squadra vengono fatte più normalmente e che noi in prima squadra non svolgiamo, per esempio nei movimenti o in certe situazioni. Canzi mi aiuta, mi dà consigli con i suoi modi ovviamente, però, mi fa capire che magari io sono posizionata e lui me lo spiega e mi dà anche una spiegazione a riguardo. Così riesco anche a imparare e farlo anche in prima squadra e lo posso utilizzare in partita”.
Una giocatrice a cui ti ispiri della prima squadra?
“Sofia Cantore. Sofia è una giocatrice molto tecnica anche fisica ed è molto importante per la Juve. La cosa che mi ha stupito di più è soprattutto la grinta che ci mette sia negli allenamenti che nelle partite, essendo andata in prima squadra ho visto la grinta che ci metteva, anche quando si va sotto con il risultato. Sofia continuava con la grinta ad aiutare la squadra e a cercare il gol. Secondo me è una cosa molto importante perché il risultato in negativo non ti deve buttare giù alla fine”.
Il tuo punto di forza in campo e quello dove devi migliorare?
Penso un punto di forza sia il tiro o anche la velocità nel lungo. Un punto da migliorare è sicuramente la fase di non possesso, il ripiegamento. Quello già l'ho migliorato quest'anno con mister Bruzzano però ovviamente c'è sempre da migliorare”.
Meglio un gol o un assist?
“Assist”.
Il tuo inizio con il calcio e il passaggio alla Juve..
“Io ho iniziato a giocare quando ero piccolina, a 5 anni, con i miei amici in una squadretta. Poi sono stata lì altri 5-6 anni con i miei amici, mi divertivo. Sicuramente è una realtà totalmente diversa, lì si giocava per divertirsi, qua, invece, si gioca per vincere. Però anche qua alla base di tutto ci deve essere divertimento e lo richiedono sempre, lo dicono sempre. Sono passata alla Juve all'età di 11-12 anni, quindi sono 7 anni che sono qua e posso dire di essere cresciuta tantissimo”.
Hai subito un grave infortunio. Quanto è stato difficile quel periodo?
“Inizialmente tanto, poiché non tornare più in campo era una cosa della quale mi dovevo rendermene conto o comunque capirlo mentalmente perché fisicamente lo vedevo. E' stato tanto difficile, perché era stato ad inizio campionato, proprio alla prima partita di campionato, quindi ho avuto la consapevolezza di mancare per un anno intero. E forse mentalmente è la cosa che ti distrugge di più, perché sai quanto sia magari importante tutto quello che stanno facendo e arrivare alla fine dell'anno dove tu dici: ‘cavolo io mi sono fatta i male all'inizio dell’anno e non sono ancora rientrata’, quindi era un po' dura”.
Chi ti è stato maggiormente vicino durante l’infortunio?
“Sicuramente Carola è stato un punto di riferimento, poiché mi ha scritto subito dopo essermi fatta male e gli amici sono una parte fondamentale. Perché magari quei giorni dove facevo riabilitazione avevo la testa piena. Sapevo che potevo andare con i miei amici, sfogarmi, essere tranquilla e non pensare a nulla, quindi io penso gli amici”.
Le tue emozioni quando sei stata convocata con la prima squadra?
“È stato emozionante, soprattutto perché vedere il proprio cognome scritto sulla maglia fa sempre effetto. Poi essendo la prima squadra erano anche partite molto importanti per la Poule Scudetto, partite dove la tensione era comunque alta, dove ci si giocava qualcosa di importante, per me è sempre un onore”.
Quanto sono importanti gli allenamenti con la prima squadra per il tuo percorso di crescita?
“Tanto, perché ti interfacci con una realtà completamente diversa e con persone adulte che hanno già fatto la storia. Poiché in prima squadra c'è tanta gente che ormai è alla Juve da anni, quindi puoi sempre imparare da chiunque. Guardo chiunque in qualsiasi ruolo perché la partita è fatta di momenti, quindi un momento puoi trovarti a fare l'attaccante e un momento dopo devi difendere. Quindi qualcosa guardo ed è tanto importante perché è proprio un calcio differente, c'è più ritmo, più velocità, più tecnica. È importante perché è proprio un livello alto e quindi interfacciandoti con un livello più alto di quello rispetto a cui sei abituato ti fa automaticamente migliorare”.
Un aneddoto con qualche giocatrice della prima squadra?
“Divertente più o meno, allora quando mi sono rotta il crociato sono venuta qua a Vinovo perché mi hanno detto la notizia e ai tempi c'era il mister che uscendo dall'ufficio del dottore, mi ha detto: ‘vieni ti faccio conoscere due persone’, e nella stanza della fisioterapia c'erano Rosucci e Salvai e io piangevo perché mi avevano appena detto che mi ero rotta. Loro per tirarmi su il morale mi hanno detto: ‘guarda, noi in due ci siamo fatte un po' di crociati e supererai tutto alla fine’. Rosucci è stata anche carina mi aveva lasciato il suo numero di telefono per avvisarla sull'operazione. Era stato sicuramente non scontato da due giocatrici importanti come loro che si interfacciavano con una ragazza come me”.
Cosa significa per te giocare nella Juve?
Onore, per me è un onore. Poi la Juve è una famiglia e in tutti questi anni ho potuto constatarlo sempre di più. Quando c'è qualcosa che non va, si fa tutti insieme. Quando si vince, si vince tutti insieme. Quando si perde, si perde tutti insieme. Siamo una cosa sola, una famiglia”.
I tuoi sogni nel cassetto?
“Sicuramente a breve ti dico vincere lo Scudetto. A lungo termine mi piacerebbe diventare un punto di riferimento magari anche nel panorama calcistico, per le ragazzine. Vorrei che vedessero in me un idolo e poi vincere. Infine, andare in nazionale maggiore è sicuramente un'aspirazione”.
La giocatrice perfetta
Destro: Cantore
Sinistro: Gallina
Tiro: Bonansea
Tecnica: Beccari
Velocità: Thomas
Colpo di testa: Girelli
Visione di gioco: Schatzer
Rigore: Girelli
Leadership: Rosucci
Punizioni: Girelli
Amore per questo sport: Rosucci
Si ringrazia Marta Zamboni e la Juventus per la gentilezza e disponibilità