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Bruno Limido: "Mi sono allontanato dal calcio, ma la Juve può vincere lo scudetto. Rinnovo Dybala? Ai miei tempi sarebbe bastato un solo incontro"

09.03.2022 13:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Bruno Limido: "Mi sono allontanato dal calcio, ma la Juve può vincere lo scudetto. Rinnovo Dybala? Ai miei tempi sarebbe bastato un solo incontro"
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© foto di Imago/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero nella stagione 1984/85, quella culminata con la conquista della Coppa dei Campioni, Bruno Limido, per avere un suo parere sugli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

Appena sente nominare il nome Juventus, quale è il primo ricordo che le viene in mente?

"Pur avendo indossato per un solo anno quei colori, i ricordi sono davvero tanti. Ero giovane, avevo tanta voglia di giocare. Firmai un triennale, ma ero chiuso da due totem come Cabrini e Boniek. Per questo chiesi il trasferimento al presidente Boniperti, alla fine andai all'Atalanta con Prandelli. Ho vissuto con persone di alto livello, ho visto da vicino lo stile Juve, i panni sporchi si lavavano nello spogliatoio".

Solo ricordi positivi, non poteva essere altrimenti. La sua Juve, poi, vinse anche la Coppa dei Campioni.

"La Juve è stata la società più di prestigio in cui ho giocato, mi ha dato la possibilità di giocare con grandi campioni e di vincere importanti trofei. Ho conosciuto persone eccezionali, una di queste era Paolo Rossi che purtroppo è venuto a mancare da poco. Quella squadra era forte anche fuori dal rettangolo di gioco, il gruppo era composto da veri amici. Era questa la vera forza".

E la Juve di oggi? Quale è il suo pensiero a riguardo?

"Sinceramente non seguo più il calcio, è lontano dalle mie idee. Cerco di tenermi il più aggiornato possibile sui risultati della Juve, quello sì. La reputo una buona squadra, con un buon allenatore e dei giocatori molto bravi. Sicuramente può competere con altre società per i traguardi che più le competono".

Come mai non segue più il calcio?

"Perché è diverso anni luce dal calcio vissuto da noi negli anni '80. Non dico quale sia meglio o peggio, ma per me resta inconcepibile il tipo di gioco espresso oggi. Non trovo entusiasmante vedere un attaccante che la passa indietro, o una squadra che si affida solo al possesso di palla. Una volta i giocatori giocavano per la maglia e per la città, c'era un forte attaccamento con la tifoseria, al contrario di oggi che non è più presente tutto questo".

In effetti oggi sono cambiati i tempi, un giocatore come Dybala ad esempio non avrebbe aspettato tutto questo tempo per il rinnovo del contratto.

"Ai miei tempi sarebbe bastato un solo incontro. Sì, c'era un po' di contrattazione, ma le trattative si chiudevano in fretta".

Che idea si è fatto sul rinnovo che ancora non arriva?

"Trovo assurdo che un giocatore della sua levatura stia facendo così tanta fatica a raggiungere un accordo con il club. Ma qui è un discorso legato anche a chi gestisce gli interessi di un calciatore, purtroppo oggi comandano troppo il calcio. E' stato un miglioramento per il calciatore, ma spesso e volentieri è tutto un tira e molla. Dybala necessita di certezze per esprimere al meglio il proprio potenziale, non credo sia contento di una situazione come questa in cui è tutto sospeso. E questo danneggia anche la sua posizione, perché poi i giornali lo criticano e i tifosi lo fischiano allo stadio".

Rinnoverà o non rinnoverà? 

 "Auguro a lui e alla Juve di rinnovare il contratto, c'è bisogno sempre di campioni".

Che cosa pensa della ricostruzione degli ultimi anni?

"Il calcio è fatto di cicli, è normale che avvenga una ricostruzione. Possono passare gli anni e le generazioni, ma l'obiettivo della Juve sarà sempre quello di vincere. E' stata imbattibile a lungo in Italia, è stata un po' più sfortunata in Europa, la speranza è che torni ad avere successo il più presto possibile. Da quel poco che posso giudicare, per me sta facendo un buon lavoro".

Sullo scudetto che idea si è fatto? La Juve, al momento quarta in classifica, è tagliata fuori dall'obiettivo?

"Non sarei così netto, non si può mai escludere la Juve che è distante solo sette punti dalla vetta. Allegri è di vecchio stampo, è già riuscito a trasmettere valori importanti come serietà, personalità, caparbietà. Il lavoro è da considerarsi buono, altrimenti non sarebbe mai riuscita a rimontare. Fossi in quelle davanti, mi preoccuperei sempre di avere alle spalle la Juventus".

Si ringrazia Bruno Limido per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.