José Boto: "Djalo perfetto per il modo di giocare della Juventus"
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José Boto, ex dirigente di Benfica, Shakhtar Donetsk e Paok Salonicco, da qualche settimana passato all'Osijek, è stato intervistato da Sportitalia.com. Le sue parole:
Cosa l'ha convinta ad accettare questo progetto?
"Quella in Croazia è un'avventura che mi stimola molto. Mi piace sentirmi circondato da talento e qui lo sono. L'obiettivo primario è scoprire e far crescere i giovani talenti, in un mix con giocatori d'esperienza. Farli crescere e poi mandarli a giocare nei campionati più importanti, come Italia, Francia, Inghilterra. Sono davvero felice di tornare a fare questo tipo di lavoro".
Ci sono già giocatori che l'hanno colpita?
"Abbiamo tre classe 2006 che hanno già avuto minuti in prima squadra: il talento già non manca. Oltre ai giocatori, le infrastrutture sono pazzesche, la gente non ha idea di quanto possa essere bello lo stadio da 16mila posti che è stato costruito qui, completamente nuovo".
Un portoghese per la Juventus: che colpo sarà Djalo?
"Penso che Djalo sia un centrale perfetto per il modo di giocare della Juventus. È veloce, forte anche in impostazione. Capace di giocare sia nella difesa a 3 centrali che in quella a 2. Penso sia un bel colpo per i bianconeri".
Leao sta avendo la crescita che si aspettava?
"Leao è un grande talento. Ha questi alti e bassi, ha bisogno di diventare un pochino più costante. Ma quando raggiungerà questa continuità per me potrà essere il miglior giocatore del mondo. Ha un dono incredibile, velocità, intelligenza. Poi va detto che questi alti e bassi possono dipendere anche dai momenti di difficoltà della squadra, non è solo causa sua".
Dal Portogallo arriverà l'iraniano Taremi, all'Inter. Che ne pensa di lui e del suo prossimo arrivo in Italia?
"L'Inter in questo momento è uno dei migliori club del mondo. Lavora molto bene sul mercato. Taremi è un centravanti che può giocare anche da seconda punta. È perfetto per il 3-5-2 nerazzurro. Lotterà con Lautaro e Thurman per un posto. È diverso da entrambi, darà dunque una opzione in più ad Inzaghi per giocare in modo diverso".
Ci parla di Vitinha, arrivato al Genoa come vice-Retegui?
"Vitinha è un attaccante potente, più potente che tecnico. Il suo rendimento dipenderà da come verrà usato per esaltare queste caratteristiche. La gente non si può aspettare da lui cose tanto tecniche, perché è un lottatore, forte e veloce. Se viene usato nel modo migliore può essere molto utile alla causa del Genoa".
E' sorpreso dal fatto che Mourinho e Tiago Pinto non siano più alla Roma?
"Non sono sorpreso onestamente, dal momento in cui il club ha avuto idee diverse da Tiago e da Mourinho si sono poi separati. Penso però che la Roma per crescere avesse bisogno soprattutto di trovare stabilità e continuità, elementi che portano risultati. José li stava portando, i risultati. Non lo dico perché sono portoghesi lui e Tiago, ma immagino che cambiare in questo caso possa essere un'arma a doppio taglio per i giallorossi perché gli può far perdere questa stabilità che stavano ricercando".