Rino Marchesi: "E' meglio che la Juve non raggiunga la perfezione, la sfida con la Spal non è segnata in partenza. Allegri? Fa parte della stessa categoria di Trapattoni e Lippi"
Nel 1986, l'allora tecnico emergente Rino Marchesi venne scelto per sostituire Giovanni Trapattoni alla guida della Juventus. Il compito era davvero molto arduo, la società bianconera aveva vinto tutto negli anni precedenti e stava attraversando un periodo di rinnovamento. In quel biennio non riuscì a vincer nulla, ma aver allenato campioni come Scirea, Cabrini, Platini e Laudrup resta un ricordo indelebile da cancellare. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare di Juventus-Spal e non solo:
Quale è il suo pensiero riguardo a Juventus-Spal?
"La Juventus sta dimostrando di avere tutti i requisiti per arrivare in fondo a tutte le competizioni. La partita con la Spal non è affatto da trascurare, ma la squadra è davvero in ottima forma e penso che farà una grande gara. Il pronostico è favorevole ai bianconeri, dipenderà tutto dalla loro voglia".
Quindi è una partita già segnata?
"No, le partite già segnate in partenza non esistono. La Spal, se è in giornata giusta, può mettere in difficoltà chiunque e ha dimostrato di essere in buone condizioni sotto il punto di vista del morale. Non sottovaluterei, affatto, il loro contropiede che potrebbe essere un'arma importante a disposizione per la squadra di Semplici".
Un sicuro protagonista sarà Cristiano Ronaldo?
"Non è di sicuro una sorpresa, è un grande campione che può sempre far la differenza anche nel momento in cui la squadra sta facendo fatica. Cancelo? Non è una scoperta perché già all'Inter aveva dimostrato delle ottime qualità, è in netto miglioramento in fase difensiva".
La Juventus è molto vicina alla perfezione, cosa manca per raggiungerla?
"E' meglio che non la raggiunga, perché se dovesse farcela significherebbe che non esisterebbero più i mezzi per poter migliorare. Non intendo a livello di rosa perché è composta da ottimi giocatori in tutti i reparti, ma parlo a livello di gioco".
E' vicina alla perfezione, ma anche così può cercare di vincer tutto quest'anno?
"Sì, specialmente in Champions dipende da come affronterà le partite chiavi. La condizione dei giocatori dipenderà molto in questo senso, anche il sorteggio potrebbe risultare decisivo a conti fatti. La Juventus è già al livello delle big europee come Real Madrid e Barcellona, lo era anche l'anno scorso e lo dimostra il fatto che è stata eliminata al Santiago Bernabeu per via di un episodio".
Chi può essere l'anti-Juve? Napoli ed Inter daranno fastidio ai bianconeri fino alla fine?
"Il Napoli sicuramente più dell'Inter, è una squadra equilibrata in tutti i reparti e può far bene anche in Europa. Al momento è la maggiore antagonista della Juventus".
Un commento sul mister bianconero: a chi assomiglia di più Allegri?
"Fa parte della categoria di allenatori concreti, tecnici e molto pratici. La stessa categoria dei top, come Trapattoni e Lippi per intenderci. Ha a disposizione una rosa che conosce molto bene e proseguirà sulla strada intrapresa".
Che cosa ricorda del periodo in cui ha allenato la Juventus?
"Era la fine di un ciclo vincente, ricominciare immediatamente non era affatto facile. Infatti per riprendere a vincere ci sono voluti parecchi anni. L'obiettivo alla Juventus è sempre quello di vincere, dispiace non esserci riuscito e non posso dire di non aver rimpianti. Ricordo che Platini non era in condizioni fisiche ottimali e appese gli scarpini al chiodo l'anno seguente".
Si ringrazia Rino Marchesi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.