Pres. Entella: "il calcio più bello è quello con le grandi famiglie italiane: Moratti, Berlusconi, Agnelli, Percassi... Non capisco le proprietà straniere"

01.01.2025 21:30 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Pres. Entella: "il calcio più bello è quello con le grandi famiglie italiane: Moratti, Berlusconi, Agnelli, Percassi... Non capisco le proprietà straniere"
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Ha preso il via il nuovo anno solare, e, ai canali ufficiali del club, in casa Entella è il presidente Antonio Gozzi a fare un bilancio del 2024 biancoceleste. Queste le sue parole: "Il 2024 si può dividere in due parti: una prima metà dell’anno molto difficile con un campionato portato in porto all’ultima giornata e con un rischio di retrocessione dal professionismo francamente inimmaginabile negli ultimi dieci anni di storia dell’Entella, perché proprio dieci anni fa vincevamo il campionato per salire in Serie B. Questo la dice lunga su come il calcio sia difficile e come le situazioni mutino per scelte giuste rispetto a scelte sbagliate, ma molte volte anche per situazioni difficilmente ponderabili.

Io credo che calcio più bello sia quello in cui le famiglie italiane sono proprietarie, penso alle società dei miei amici siderurgici Gabrielli e Pasini o a livelli più importanti a Moratti per l’Inter, Berlusconi per il Milan, Agnelli per la Juventus e oggi Percassi per l’Atalanta per citarne alcune. Questo per me è il modello italiano vincente.

In questo momento storico, dico la verità, non capisco le ragioni dell’investimento di proprietà straniere nelle società calcistiche italiane. Non lo capisco in termini innanzitutto economici perché i club continuano a perdere sistematicamente e non so quale tipo di business giustifichi queste perdite per lustri.

Temo che un giorno il calcio italiano si sveglierà e si troverà in un incubo perché non sono giustificate perdite così rilevanti per tanto tempo. Se gli unici club che guadagnano ancora sono gestiti da italiani, cito ad esempio la Lazio di Lotito e il Napoli di De Laurentiis, qualcosa vorrà dire.

Per questo sospendo il giudizio, ma non sono molto ottimista, perché il nostro calcio non ha più un modello di business e si è abbandonato troppo velocemente il vecchio. C’è una grande riflessione da fare perché la situazione di oggi potrebbe non essere sostenibile a lungo.

Auguro un 2025 bellissimo a tutti i nostri tifosi. Stateci vicini, venite allo stadio e fate sentire il vostro calore ai ragazzi, perché questa è la cosa più importante. Buon 2025 di cuore a tutti".