Turicchia (Juventus Next Gen): "Mi ispiro a Cambiaso e sogno di giocare con lui. Siamo una squadra fastidiosa e ai playoff vogliamo fare meglio dello scorso anno"

Riccardo Turicchia, difensore della Juventus Next Gen, ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com. Il giocatore bianconero ci ha raccontato il suo percorso e i sogni di un ragazzo pronto a spiccare il volo nel mondo del calcio. Ecco le sue parole:
Mi racconti il tuo percorso dall'inzio, i primi passi che hai mosso nel calcio fino ad adesso? E poi l'importanza della tua famiglia nelle varie tappe della tua carriera?
“Allora, ho iniziato nella squadra del mio paese, la Val Santerno, poi sono passato all’Imolese, ho fatto due o tre anni di Imolese, poi è arrivata la chiamata del Cesena e sono andato a Cesena, ci sono rimasto per quattro anni, fino al maggio del 2018. Poi è arrivata la chiamata della Juve, sono arrivato qua in Under 16, ho fatto Under 16, l’Under 17, i due anni di Primavera e poi i due anni di Next Gen, che sono stati interrotti. Ho fatto sei mesi a Catanzaro e infine sono tornato questo gennaio. È sempre bello tornare qui, perché mi sono trovato sempre bene. L'impatto che ha avuto la mia famiglia è stato importante. Loro sono stati sempre felici che abbia coltivato questa passione per il calcio e che sia arrivato fino qua, mi hanno sempre sostenuto, sono sempre stati i primi a dirmi di andare ovunque ci fosse l'opportunità e sono andato”.
Ti ricordi la chiamata della Juve?
“Sì mi ricordo, ero al mare in vacanza quando è arrivata questa chiamata, ero felicissimo perché comunque io tifo anche Juve, quindi venire qui è stato proprio un sogno. È stato proprio bellissimo”.
Sei tornato dopo un’esperienza in Serie B, che gruppo hai ritrovato?
“Allora io comunque anche quando ero in Serie B ho seguito un po' la Next Gen, perché c'erano i miei ex compagni che sono rimasti qua, Mulazzi, Perotti, Citi e volevo comunque seguirli. Ad inizio stagione non andavano molto bene, però, poi quando è tornato mister Brambilla ho visto che iniziavano a vincere. Quando sono tornato a gennaio, ho trovato un gruppo solido, molto unito, dove si lavorava bene e si lavorava sodo. Ho sempre saputo che potevamo fare qualcosa. Infatti questo qualcosa poi è arrivato con la conferma di essere playoff e sono molto contento”.
Quanto ti è servita l’esperienza in Serie B per portare esperienza a questo gruppo?
“Sicuramente ho visto nuovi luoghi, nuove persone, nuovi metodi di lavoro, come sono le strutture rispetto a quelle che abbiamo qua a Vinovo. Io non ho giocato molto, ma ho fatto esperienza perché comunque sono passato dal nord al sud, perchè Catanzaro è il posto più a sud dell'Italia. Però mi sono trovato comunque bene col gruppo anche se ho giocato poco e anche con i grandi, quelli di esperienza, che mi hanno accolto bene, peccato che non abbia giocato di più”.
Sei un giocare molto duttile... Tu però hai un ruolo preferito?
“Allora diciamo che la mia duttilità è partita dalla primavera con il mister Bonatti che mi ha sperimentato in nuove posizioni di gioco. Questo mi ha fatto capire tatticamente come ci si muove in diverse posizioni, però il mio ruolo è il terzino sinistro, è quello il ruolo in cui mi trovo meglio”.
Ti aspettavi di poter giocare da braccetto in una difesa a tre?
“Allora, diciamo che quello che mi ha introdotto un po' in questo ruolo non è stato il mister, ma Mulazzi, perchè lui quando sono tornato qua stava facendo il terzo. Io ho parlato con lui di questo ruolo e alla fine si trovava bene. Quando il mister mi ha schierato da braccetto ho cercato di riportare quello che facevo da terzino. Ovviamente, in questo ruolo posso spingere di meno e devo difendere di più, andando meno in sovrapposizione. Però è un ruolo in cui mi sto trovando bene”.
Quanto è importante per te la fiducia di Brambilla?
“Allora, mister Brambilla è un grande lavoratore, ci dà molte indicazioni, ci fa lavorare bene durante gli allenamenti, anche accompagnato dal mister Terni. Diciamo che ci dà molta fiducia, ha dei bei concetti di gioco dove la squadra si ritrova, perché comunque abbiamo vinto molte partite da quando è tornato lui. Tutti noi ci troviamo bene, il mister ci dà fiducia e quindi noi navighiamo su questa fiducia”.
In prima squadra c’è un giocatore che segui particolarmente?
“Come giocatore mi piace Cambiaso, mi ispiro a lui come duttilità perché gioca a destra, sinistra, mezzala, può fare vari ruoli, anche McKennie può giocare in tanti ruoli, però quello che guardo di più e a cui mi ispiro è Cambiaso”.
Adesso arrivano i playoff, dove potete arrivare?
“Allora sì, l'obiettivo è giocare partita per partita. Io spero di riuscire a fare meglio dell'anno prima. Io voglio sempre migliorarmi”.
Lo scorso anno avete mai pensato di poter andare in Serie B?
“In realtà no, perché il nostro obiettivo principale è sempre quello arrivare ai playoff. Poi dai playoff in avanti vogliamo giocarcela con tutti, perché comunque siamo una squadra fastidiosa. La prima partita che ho fatto in questa stagione a Catanzaro l'ho fatta proprio contro la Juve e abbiamo perso 5-0 con la Next Gen. Quindi posso dire che siamo una squadra fastidiosa”.
Le maggiori differenze tra Serie B e Lega Pro?
“Ci sono certamente dei ritmi di gioco differenti, magari in Serie B devi guardare prima a chi passare la palla o leggere prima la giocata che vuoi fare. Poi in Serie B sono un po' più fisici, ma tutto sommato mi sono adattato bene”.
Quanto è stato difficile per voi affrontare il Girone C?
“Diciamo che è un girone molto più sentito rispetto agli altri due. Già nel girone B ci sono più tifosi, ma nel girone C abbiamo incontrato delle squadre di piccole città dove erano presenti tutti i cittadini a vedere le partite. Quindi è molto più sentito, si sente il calore del pubblico ed è molto più bello giocare in stadi con della gente”.
Nell'ambito del tuo percorso alla Juve c'è una figura a cui ti senti particolarmente legato e vorresti ringraziare?
“Vorrei ringraziare Mister Sacchini (attuale collaboratore tecnico di mister Brambilla ndr) che comunque l'ho avuto per cinque anni, nei due anni di Primavera e questi tre anni di Next Gen, ed è quello che mi dà sempre gli stimoli per far bene e per continuare a giocare come so fare. Lui arriva sempre con entusiasmo al campo e quindi trasmette a tutti la voglia di allenarci bene”.
Cosa significa per te giocare nella Juve?
“Per me, essendo anche tifoso della Juve, è un sogno. Qualsiasi ragazzino sogna di giocare nella Juve”.
Il momento più emozionante della tua esperienza in bianconero?
“Il gol del pareggio in Youth League contro il Benfica che ci ha portato a giocarcela ai rigori, anche se poi abbiamo perso. Però è stato un momento stupendo, perchè eravamo un bellissimo gruppo”.
Allenamenti in prima squadra: consigli e aneddoti?
“Ho fatto solo il ritiro con Motta e mi sembrava davvero un buon allenatore, sempre pronto a far giocare i giovani”.
Il tuo maggiore punto di forza e dove devi migliore?
“Il mio maggior punto di forza è che posso usare entrambi i piedi. Invece posso migliorare ancora nella la fase difensiva nell'uno contro uno”.
Meglio una vittoria per 1-0 o 4-3?
“Da fuori una vittoria 4-3, perché ci sono più emozioni. Invece, una vittoria 1-0 è la più bella per un giocatore che è in campo”.
Un giocatore con cui vorresti giocare?
“Assolutamente Andrea Cambiaso”
Dove ti vedi tra cinque anni? Sogno nel cassetto?
“Spero di giocare nella Juve prima squadra e magari fare un'esperienza da qualche parte all'estero”.
Cosa pensi di quello che ha detto Cambiaso, tu come vivi il futuro, perché hai del tempo libero e rischi di perderti nella noia di una giornata. Come vivi tutto questo?
“Io quando ero a Catanzaro ho visto che la vita non è frenetica come qua e quindi il tempo è visto in maniera diversa. Io avevo più tempo a disposizione, perchè avevo meno cose da fare e quindi stavo già pensando di iscrivermi all'università l'anno scorso, poi non sono riuscito. Quest’anno mi sono iscritto alla facoltà di economia”.
Uno sportivo che ti piace extra calcio..
“Seguo il tennis, perché ho molti amici che seguono il tennis soprattutto Sinner e Berrettini: Poi seguo anche la Formula 1”.
Il giocatore perfetto
Destro: Semedo
Sinistro: Puczka
Tiro: Mancini
Tecnica: Owusu
Velocità: Afena-Gyan
Colpo di testa: Poli
Visione di gioco: Faticanti
Rigore: Guerra
Leadership: Scaglia
Punizioni: Adzic
Amore per questo sport: Perotti
Si ringrazia la Juventus, Riccardo Turicchia e l’ufficio stampa bianconero nella persona di Lorenzo Falessi per la disponibilità.