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Aldo Agroppi: “Juve più forte, meritava di vincere. Arbitri sempre a beneficio delle grandi, specie dei bianconeri. Campionati falsati da 30 anni”

10.03.2014 16:38 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Fonte: Intervista realizzata da Francesca Simonelli
ESCLUSIVA TJ - Aldo Agroppi: “Juve più forte, meritava di vincere. Arbitri sempre a beneficio delle grandi, specie dei bianconeri. Campionati falsati da 30 anni”
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

Dopo le polemiche sull’arbitraggio di Orsato in Juventus-Fiorentina, legate in particolare al goal annullato per dubbio fuorigioco a Diakitè, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva l’ex allenatore, tra le altre, della Fiorentina, Aldo Agroppi, che ha espresso la propria opinione in merito.

Mister, come commenta la vittoria della Juventus sulla Fiorentina?

“La Fiorentina ha giocato con una formazione un po’ rimaneggiata, perché mancavano giocatori importanti Borja Valero e Giuseppe Rossi. E’ una partita che la Juventus ha affrontato con un rendimento inferiore al solito, ma che alla fine credo abbia anche meritato di vincere. C’è l’incognita del goal annullato a Diakitè. Io non l’ho visto bene, ho sentito i tifosi juventini dire che il fuorigioco c’era, mentre gli avversari affermano il contrario. Comunque, se anche avessero pareggiato, per la Juve non sarebbe cambiato niente, perché ormai è la vincitrice certa. Io lo avevo già detto ad agosto ai miei amici tifosi, che avevano paura per questa stagione, che i bianconeri avrebbero vinto il campionato con almeno 10 punti di vantaggio. E’ la squadra più forte, la società più organizzata, e quando si hanno tutte queste qualità si vince”.

Cosa pensa, invece, delle polemiche arbitrali che spesso avvolgono la Juve, ad esempio in occasione della vittoria sul Torino?

“Io ho sempre detto che gli arbitri, purtroppo, piuttosto che andare contro le grandi società, preferiscono l’annullamento di se stessi. Sono accondiscendenti, addirittura qualche volta cambiano il regolamento. Ormai è un male accertato, ma necessario, perché senza gli arbitri non ci sarebbe il calcio. Vanno perciò accettati, con la loro incapacità, la loro sudditanza e la paura di far danno alle grandi squadre italiane e quindi di rimetterci poi non solo dal punto di vista della carriera arbitrale, ma anche per quanto riguarda la vita privata. Ci sono, infatti, arbitri che dopo tanti anni, grazie al loro nome, alle copertine e grazie al fatto di essere diventati personaggi, hanno trovato lavori molto remunerativi. Quello dell’arbitro oggi è un mestiere, ed è chiaro che non si va contro i potenti, come anche nella vita di tutti i giorni. Di qualunque settore si parli, non c’è nessuno che va contro il potere. Il Torino, è un dato di fatto, ha subito sia all’andata che al ritorno, con errori che potevano dare alla squadra di Ventura la soddisfazione di non perdere il derby, che non è poco. Ma questa è una storia vecchia, io ho giocato per molti anni in serie A, nel Torino, e di queste situazioni ne ho viste tante. Quando si incontravano le grandi squadre, l’unico modo per sperare di vincere era fare una grandissima partita, e trovare di contro una compagine forte di nome ma non in forma in quel momento. Gli arbitri pendono sempre dalla stessa parte, sanno dove tira il vento, sanno con chi stare, sono diventati furbi, invece di arbitrare pilotano a proprio piacimento. Ormai sul campo decidono loro. E’ un settore, quello arbitrale, che non dà garanzie, ne abbiamo viste troppe. Se si guarda indietro nel tempo, anche a 30 anni fa, si avrà la certezza che tutti i campionati disputati non sono stati regolari, perché puntualmente ci sono stati arbitri che hanno rovinato partite più o meno decisive. In pratica i campionati li decidono gli arbitri, mentre io vorrei che fossero determinati dai goal, dagli attaccanti. Invece spesso è l’imparzialità degli arbitri a caratterizzare le partite, imparzialità tra l’altro sempre a beneficio delle stesse squadre, in particolar modo della Juve, e questo nessuno lo può negare. Le piccole società hanno gli stessi diritti delle grandi, gli stessi interessi, anzi forse anche di più: un piccolo club, che magari ha già i bilanci in rosso e pochi incassi, nel momento in cui scende di categoria vive un dramma dal punto di vista economico. E chi lo tutela? Si va sempre contro le piccole, le grandi vincono sempre. Per me questo è imperdonabile. Gli arbitri dovrebbero conoscere il regolamento a memoria, come si ricordano le preghiere, perché non possono sbagliare clamorosamente. Il nostro calcio è in mano a loro e purtroppo non è un calcio credibile”.

Crede che la Fiorentina abbia qualcosa da recriminare da questo punto di vista?

“La Fiorentina ha fatto un grande campionato fino a quando ha avuto in squadra Giuseppe Rossi, che si è comportato da attaccante vero e da punto di riferimento. Poi con lui e Gomez infortunati, la Fiorentina ha giocato per troppo tempo senza punte, e questo significa non fare goal, perché segnare è il lavoro degli attaccanti”.

Pensa che la Fiorentina abbia ancora qualche possibilità di arrivare terza?

“Fino a qualche tempo fa ci credeva, perché era una squadra completa, che giocava bene e aveva tutti gli uomini al posto giusto. Oggi manca un giocatore come Rossi, Borja Valero, Gomez che è a metà della condizione, Matri che non gioca quasi mai, cosa che io non capisco. Il campionato della Fiorentina rimane comunque ottimo secondo me, considerati tutti i problemi che ha avuto”.