Marco Rossi: "Ecco cosa può aver infastidito Conte..."

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Rossi, attuale commissario tecnico dell'Ungheria ed ex calciatore dell'Eintracht. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Da uomo della sua esperienza calcistica, secondo lei l'ultima giornata di Serie A, con l'Inter sconfitta dalla Roma e il Napoli vittorioso contro il Torino, ha dato la spallata definitiva al campionato?
"Secondo me sì, perché chiaramente tre punti a quattro giornate dalla fine, alla luce del calendario che le due squadre hanno davanti, potrebbero far presagire una vittoria dei napoletani. I napoletani sono tradizionalmente scaramantici, quindi faranno tutti gli scongiuri del caso, però è chiaro che a questo punto il campionato può perderlo solo il Napoli. Anche perché, sulla carta, deve affrontare tre squadre che lottano per la salvezza e una che non ha più nulla da chiedere al campionato. L'Inter, invece, ha ancora qualche partita complicata, come quella contro la Lazio. Inoltre, mi sembra di aver visto che, proprio a livello mentale, nelle ultime settimane ci sia stato un calo nell'Inter: dal pareggio in Coppa contro il Bayern, alla sconfitta nel derby di Coppa Italia, fino alle gare perse contro Bologna e Roma. Tutto questo fa sì che le sorti del campionato siano abbastanza incanalate. Quindi, in sostanza, ad oggi, anche in virtù delle ultime giornate di campionato, è il Napoli ad avere tutto nelle proprie mani. Hanno fatto, il mister e i giocatori, qualcosa di eccezionale, veramente al di fuori di ogni logica calcistica. Bisogna dare tantissimo merito, in primo luogo, all'allenatore, che secondo me merita grandi complimenti. È un grande condottiero, lo ha dimostrato ovunque. Poi, sappiamo che nel calcio c'è sempre spazio per le critiche, soprattutto in una città come Napoli. Ma, ripeto, nel calcio alla fine conta solo il risultato: tutto il resto sono chiacchiere."
Andando a guardare i singoli uomini: lei è stato un difensore e ha anche giocato nel Torino. Dispiace per la stagione un po' altalenante di Alessandro Buongiorno? Ritiene anche lei che, in valore assoluto, sia uno dei migliori difensori della Serie A?
"Sicuramente sì, Buongiorno è tra i migliori difensori italiani. Non a caso è anche nel giro della nazionale. È vero, non è stata una stagione fortunatissima per lui, ma come per tanti altri calciatori. È chiaro che questi calendari così serrati non aiutano, anche se quest'anno il Napoli, ad esempio, non ha avuto impegni europei. Gli infortuni sono ormai all'ordine del giorno. L'anno prossimo, con un calendario ancora più fitto, sarà importantissimo avere una rosa adeguata e stare molto attenti alla gestione fisica dei calciatori. Gli infortuni dipendono sì dal calendario, ma anche da tanti altri aspetti come i campi di allenamento, le strutture. Sono tutte situazioni su cui bisogna migliorare e sulle quali Conte ha posto l'accento in maniera veemente."
A tal proposito, Conte è stato piuttosto aggressivo e allarmista nelle sue dichiarazioni, anche nei confronti del club Napoli. Secondo lei, esiste davvero la possibilità che possa lasciare a fine stagione?
"Nel calcio tutto è possibile. Non sappiamo quali accordi verbali siano stati presi tra lui e la società. Di sicuro, il nervosismo può essere stato alimentato anche da qualche promessa non mantenuta da De Laurentiis. Inoltre, Conte ha percepito delle critiche da parte dei tifosi, e questo può averlo infastidito. Conte è un allenatore che, alla sua età, ha dimostrato di essere uno dei migliori al mondo. Se deve ancora giustificare il suo operato, può anche stancarsi, visto che ritiene di non essere il colpevole delle situazioni venute a crearsi, come quella degli infortuni. Si possono comprendere certe reazioni: la pressione a questi livelli è enorme, e chi non la vive dall'interno forse non può capirlo fino in fondo."