Pogba si sfoga: "Gli ultimi 5 anni allo United non mi sono piaciuti, mi chiedo quale sia il mio ruolo. Ho sofferto di depressione"

Sembra ormai giunta al capolinea l'avventura di Paul Pogba al Manchester United. E' quanto si evince dalle sue stesse parole, rilasciate a Le Figaro: "Devo essere onesto. Gli ultimi cinque anni non mi sono piaciuti per niente. E anche quest'anno non vinceremo nulla... che sia a Manchester o in un altro club io voglio vincere titoli. Con la Francia va tutto bene. Gioco, lo faccio nel mio ruolo, sento la fiducia del ct e dei compagni. A Manchester è dura avere la stessa regolarità quando ci sono spesso tanti cambiamenti, sia di ruolo che di compagni di squadra o di sistemi di gioco. Con i bleus ho il mio ruolo, a Manchester invece il mio ruolo qual è, mi chiedo?".
Poi ha confessato: “Ho avuto la depressione nella mia carriera, ma non ne parliamo. A volte non sai di esserlo, vuoi solo isolarti, stare da solo: questi sono segni inconfondibili”.
Sulla rapina in casa subita durane la sfida con l'Atletico Madrid: "Io e la mia famiglia siamo bene. Ho passato una settimana piuttosto sorprendente, iniziata sapendo che non avrei giocato dall’inizio. Poi siamo stato eliminati e, tornando a casa, scopro che la mia casa è stata svaligiata da tre persone. Hanno aperto la cassaforte nella quale c’erano i gioielli di mia madre, la mia medaglia di campione del mondo… Quello che mi ha spaventato di più è stato che i miei due figli erano in casa con la tata durante l’accaduto. Lei ha sentito tutto, ha chiamato mia moglie e la sicurezza, poi si è chiusa a chiave in una stanza con i bambini. Per diversi giorni è rimasta scioccata. La cosa che più conta è che i miei figli stiano bene”.