Inchiesta Ultrà a Milano, l'ex capo della Curva: "Marotta una volta mi ha salvato. Ricordo che per un Juve-Inter..."
in carcere da più di un mese, Andrea Beretta, il 49enne capo ultrà dell’Inter arrestato il 4 settembre per l’assassinio del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco, ha iniziato la sua nuova vita di collaboratore di giustizia: "Intendo collaborare e raccontare tutti i fatti da quando ho preso il comando di Curva Nord, il merchandising, i vari ticketing Milan e Inter, i parcheggi, i baracchini del food, queste cose qua", si legge nel verbale.
"Marotta mi ha salvato una volta", ha ammesso Beretta che per un Juve-Inter aveva faticato a trovare biglietti, apprende che ai rossoneri a Torino era andata meglio perché nei due club i dirigenti addetti ai rapporti con la tifoseria si erano accordati per convogliare su una ricevitoria 2.000 biglietti poi acquistati dagli ultrà, e allora Beretta spinge per lo stesso schema con l’Inter. Ma lo Slo dell’Inter, Massimiliano Silva, si infuria: "Ricevo una chiamata — racconta Beretta — e questo qui comincia a insultarmi (“non me ne fotte un c… di voi, io non passo guai per voi”), nasce una discussione al telefono, io resisto 10 secondi e poi vado giù, “mi hai rotto i co..., vieni qua che ti ammazzo di botte”, solite cose. È degenerata, lui mi chiude il telefono in faccia e va subito alla Digos a dirgli che io lo avevo minacciato al telefono, e la Digos gli dice “ok, noi prendiamo la tua denuncia, però deve essere fatta in carta intestata dalla società”. Allora lui va in società, si mette a scrivere, passa Claudio Sala (dirigente Inter responsabile della sicurezza della prima squadra, ndr) e gli dice “ma cosa stai facendo? Ma lo sa il direttore (Marotta, ndr)? Avvisiamo prima che metti di mezzo la società”. E dopo è passato Marotta e fa (a Silva, ndr): “Guardi, se lei vuole fare la denuncia la fa a nome suo, non con la società”». Pm: «Questo lei come lo sa?». Beretta: «Me l’ha detto Claudio Sala. E quella volta lì (Marotta, ndr) mi ha salvato dal discorso della denuncia", riporta il Corriere della Sera.
Marotta, replica però l’Inter al Corriere, non solo non ricorda ma anzi esclude un episodio del genere, a suo avviso in contraddizione con la politica di proteggere i propri collaboratori e invitarli a denunciare alla Digos i tentativi di condizionamento.