Feliz Aniversário CR7, parla il suo scopritore: "Gli auguro di essere l'eroe dei due popoli. L'aneddoto di Vigo e quel pensiero sul 17enne Ronaldo..."
Nell'intervista rilasciata il 5 febbraio dello scorso anno, Leonel Pontes (leggi qui l'intervista) ci rivelò che Cristiano Ronaldo si divertiva ancora come un bambino ed era un forte modello di ispirazione per i bambini. Non è cambiato nulla da allora, la sua voglia di essere il numero uno è rimasta intatta così come la sua capacità di vincere dei trofei. Oggi il portoghese spegne 36 candeline e la redazione di TuttoJuve.com per l'occasione ha contattato chi lo fece esordire ai tempi dello Sporting Club, László Bölöni, che attualmente guida il Panathinaikos:
Cristiano è come il buon vino: più invecchia e più segna gol a grappoli. Quale è il ricordo che ha di lui?
"Possiedo solo ricordi positivi nel momento in cui penso a lui. Mi viene in mente una sfida del 2001 giocata a Vigo contro il Celta, era la finale di un torneo estivo e il match era andato ai rigori. Poco prima di batterli, parlo con Cristiano e gli dico che sarà uno dei rigoristi. Avevo deciso di prendermi questa grossa responsabilità. Mentre tornavo in panchina, con la coda dell'occhio l'ho visto molto felice. Il penalty lo ha poi trasformato".
Ha conosciuto Cristiano quando era giovanissimo. Si aspettava che sarebbe diventato uno dei più grandi giocatori di tutta la storia del calcio?
"Aveva soltanto diciassette anni quando l'ho conosciuto, per cui affermare che potesse diventare uno dei più forti della storia era difficile. Però dopo tre o quattro sessioni di allenamento rimasi folgorato, tanto è che durante una conferenza stampa dissi che sarebbe diventato più grande di Eusebio e Figo. Già all'epoca dimostrava una personalità da vendere. Le mie furono frasi coraggiose, ma che a distanza di vent'anni si sono rivelate veritiere. E oggi è uno dei più grandi della storia, non credo si offenderanno leggende del calibro di Pele, Maradona, Platini, Di Stefano, Cruijff".
Sogna sempre di vincere la Champions, riuscirà in questa nuova impresa con la maglia della Juventus?
"Il calcio è uno sport di squadra, sono i piccoli dettagli a far la differenza in manifestazioni come quella della Champions. Posso affermare questo, perché tanti anni fa l'ho vinta da calciatore con la Steaua. Sicuramente, la Juventus nel momento in cui ha acquistato Ronaldo ha aumentato le sue possibilità di alzare al cielo questo trofeo. Oggi penso la stessa cosa, Cristiano vorrà sicuramente trionfare con la maglia bianconera".
Quale augurio gli ha riservato per oggi?
"Il mio augurio è che vinca nuovamente la Champions. Cristiano ama il Portogallo, così come adora la Juventus e la città di Torino. Purtroppo la pandemia ha causato davvero tanta sofferenza, ma se dovesse riuscire ad accompagnare la 'Vecchia Signora' verso il più grande traguardo europeo allora sì che farà felice i tifosi bianconeri e quelli lusitani. Un po' come se fosse nuovamente l'eroe dei due popoli".