Da zero a dieci gol... in pochi mesi. Kean soffriva le aspettative?
"Ci sono state delle scelte che non mi andavano bene e questo mi ha tirato giù di morale, in più ci sono stati gli infortuni e mentalmente quindi non c'ero. Se non hai la fiducia dell'allenatore e della squadra non stai bene, ho dovuto gestirmela da solo. Sono andato giù di morale ma sapevo che un giorno sarebbe toccato a me". Le parole di Moise Kean, a margine della presentazione del suo disco Chosen, spiegano come mai la grossa differenza fra la stagione scorsa e quella di quest'anno.
Zero i gol in campionato nella passata annata, quando in panchina c'era comunque Allegri, chi lo aveva lanciato e lo vedeva come uno dei migliori attaccanti del nostro campionato. Probabilmente era una questione più di sensazioni e che la necessità di dovere guadagnarsi il posto da titolare iniziando dietro nelle gerarchie poteva essere un problema. Evidentemente con la Fiorentina ha avuto più tempo per recuperare le proprie aspettative in un ambiente meno "costretto" a vincere, anche se abbastanza esigente come quello viola.
"Palladino? Mi ha chiesto come stavo, come era il mio umore. Non erano vacanze tranquille, dovevo prendere delle decisioni. Lui mi ha convinto col suo progetto, questa cosa mi ha fatto sentire bene. Mi ha fatto capire di avere fiducia in me e che avremmo potuto fare grandi cose. Dopo il buio c'è sempre la luce, per me lo scorso anno è stato difficile, meno male ho trovato la Fiorentina che ha creduto in me, così come il mister. La Juventus? È una data importante. Sono tornato che avevo grandi aspettative, volevo essere protagonista".