IL SANTO DELLA DOMENICA - UNA PARTITA DA VINCERE E TANTE DOMANDE CHE ASPETTANO RISPOSTE

01.02.2025 23:00 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  UNA PARTITA DA VINCERE E TANTE DOMANDE CHE ASPETTANO RISPOSTE

Partiamo dall’aspetto più importante. Non ci sono scuse, non ci sono alibi, non ci sono se o ma, la partita dell’ora di pranzo va vinta. E da qui non si può e non si deve uscire. Motta ha imparato a memoria la  “lezione”, e quella che non era un’ossessione è diventato un mantra da ripetere quasi a memoria in ogni conferenza stampa “ fare una grande partita per vincere”. Salvo poi dire, che ha visto miglioramenti, beato lui, dall’inizio della stagione ad oggi. Certamente il tecnico ha un occhio clinico migliore del nostro, ma della squadra che a tratti, oltre ai risultati, divertiva pure e parliamo di qualche mese fa, noi non vediamo più nulla. Gli infortuni hanno condizionato il rendimento e la continuità, ciò che manca, come ha specificato stavolta bene Motta, per rendere la Juve una squadra all’altezza del blasone che ha, ma di passaggi a vuoto ce ne sono stati anche recentemente, con una rosa quasi al completo.

Verrebbe da chiedere al tecnico quali sono i miglioramenti visti nell’ultimo mese, nelle due sconfitte gravi e pesanti con Napoli e Benfica, nei pareggi con il Torino Lecce e Fiorentina, in una classifica che vede i bianconeri a meno sedici dalla vetta. Verrebbe da chiedere dove sono i miglioramenti in un girone di Champions finito al ventesimo posto ( con il senno del poi meglio cosi visto che con un piazzamentio migliore il sorteggio sarebbe stato più complicato) e ben al di sotto delle attese. Verrebbe da chiedere quali sono i problemi che affliggono uno spogliatoio sempre più diviso e con mal di pancia continui. Qui la risposta sarebbe facile, me c’è una partita da vincere e ci riserviamo di tornarci sopra più avanti.

Le domande però non sono solo per l’allenatore, ma interessano anche il direttore Giuntoli. Come è possibile che al due febbraio, a poco più di 48 ore dalla fine del mercato, non ci sia ancora l’ombra di un centrale di ruolo? E per favore non mi si risponda che senza l’infortunio di Kalulu si poteva andare avanti cosi, perché sarebbe veramente paradossale. Cosi come l’operazione Costa. Giocatore che sarà sicuramente forte e interessante, ma che ha bruciato un budget che oggi non permette alla società di portare a casa un difensore forte e di sicuro affidamento come Danso. Con tutto il rispetto, la Juventus deve “ accontentarsi “ di profili come Goglichidze dell’Empoli, Kristensen dell’Udinese o Coppola del Verona? La speranza a questo punto resta il profilo di Kelly, non una primissima scelta ma di livello superiore alle alternative citate. Arriverà verosimilmente lunedi per una cifra attorno ai 15 milioni. Un gioco di incastri che ammettiamo facciamo molta fatica a capire, con la speranza che il direttore Giuntoli abbia avuto ragione, ma rispetto al quale qualche dubbio ci resta.

Nessuno pretende nomi al momento impossibili, nessuno chiede scudetti o trofei, ma il rispetto della storia del club si, da parte di tutti, di chi va in campo e di chi la guida da fuori. I tifosi sono disorientati, spaventati e preoccupati per un mercato “ fantasioso” con Veiga e Costa che ci auguriamo possano essere dei veri colpi da 90, e non la copia di Djalo e Alcaraz. I tifosi chiedono di non doversi preoccupare persino per una gara in casa con l’Empoli, e di non vedere una squadra spesso senza capo né coda.

Empoli ci ricorda la fine di un sogno un anno fa, la speranza e che da Empoli si possa ripartite, ma le domande poste debbono avere delle risposte, non per chi scrive ma per chi sostiene e ama la Juventus a prescindere da tutto. Ma anche la pazienza ha un limite.