L'ultima volta e il grande segnale: la conferenza pre Real Madrid-Juve in cinque punti

Real-Juve dopo lo 0-3 dell'andata non sembra aprire grandi possibilità per il discorso qualificazione, ma la conferenza pre-gara, in cui parlano Buffon e Allegri, offre comunque temi interessanti. E tutt'altro che banali. L'intera conferenza la potete leggere in homepage, qui come sempre proviamo a sintetizzare e approfondire, 'leggendo' anche le sensazioni.
IL SEGNALE - Inutile girarci intorno, la sensazione è che la Juve al passaggio del turno ci creda molto poco. Si guarda alla gara con enorme realismo, consapevoli della salita creatasi con il 3-0 dell'andata: la montagna da scalare è altissima. Vietato però pensare che questo svuoti di importanza e significato la gara di domani. Sia Allegri che Buffon hanno fatto capire con estrema chiarezza qual è l'obiettivo: uscire dal Santiago Bernabeu a testa alta, lanciando un segnale a sé stessi e all'Europa. Far capire che la Juve non è quella che ha perso 3-0 in casa. Far capire che i bianconeri sono e possono fare molto di più. Si deve giocare al massimo come fosse una partita secca.
RITROVARSI - Dobbiamo riprendere a fare la fase difensiva come prima della sfida col Milan. Non una dichiarazione isolata, ma una frase ripetuta tre volte. In sintesi la squadra deve ritrovarsi, riconoscersi nuovamente guardandosi allo specchio. La solida fase difensiva è un'arma cui la Juve non può rinunciare in questo finale di campionato. Non pensando alla Champions, bensì al campionato. Ci sono scudetto e Coppa Italia da conquistare ed è vietato staccare la spina. La gara col Real deve servire a riscoprire un punto di forza, a prescindere da come andrà a finire la super sfida di domani sera.
L'ULTIMA VOLTA - In conferenza parla Buffon e ovviamente il discorso scivola anche sulla possibilità che sia l'ultima gara del capitano bianconero in Champions League. Gigi non si mostra particolarmente spaventato dall'idea di dover scrivere la parola fine, ma affronta l'eventualità con la serenità di chi sembra aver già preso la sua decisione da tempo. Se a Londra sembrava aver lasciato aperta la porta a un 'to be continued', nella capitale spagnola conferma le sensazioni delle ultime settimane. Probabilmente Buffon dirà basta. E lascia anche una frase simbolo: "Da bambino avrei firmato per giocare la mia ultima partita europea al Bernabeu contro il Real Madrid".
LA SAGGEZZA DI GIGI - È un Buffon che lascia trasparire l'importanza della gara. Non tanto per un discorso qualificazione, ma soprattutto per quello che, come detto sopra, può rappresentare per lui. E il capitano bianconero appare più umano che mai. Parla di portieri del futuro, non si mostra spaventato davanti all'ipotesi peggiore e regala anche alcuni insegnamenti per i più giovani. Oltre al sogno del bambino restano altri due aforismi che partiti dalla sala conferenze del Santiago Bernabeu sono pronti a fare il giro d'Europa. Il primo è quello di un uomo che ha imparato a conoscere il mondo e che dà l'impressione anche di essere disilluso. "Nella vita ho imparato ad aspettarmi il peggio, quindi se arriva il meglio sono felice, ma non me la aspetto". Poi l'altra, un vero insegnamento: "Puntare all'impossibile per raggiungere il possibile". Tradotto, puntare al massimo per raggiungere i traguardi 'umani'. E così non si molla mai. Non si conosce la paura del fallimento perché si è mossi dalla voglia di superare tutti i limiti.
LA FORMAZIONE - Pochi segnali da parte di Max in termini di formazione. La certezza è che cercherà di proporre la Juve migliore e va da sé quindi disegnare il 4-3-3. Higuain è certo del posto, accanto a lui Douglas Costa e uno tra Mandzukic e Cuadrado con il secondo favorito. A centrocampo Pjanic in cabina di mediana affiancato dai soliti fidati Khedira e Matuidi, mentre in difesa torna Benatia con Chiellini. Alex Sandro e De Sciglio sugli esterni.
(4-3-3): Buffon; De Sciglio, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Cuadrado, Higuain, Douglas Costa