Moggi all'attacco: "Io accusato di manovrare il calcio. E a Perugia chi chiamò Collina?"

21.04.2011 17:25 di  Francesco Vertucci   vedi letture
Moggi all'attacco: "Io accusato di manovrare il calcio. E a Perugia chi chiamò Collina?"
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© foto di Micri Comunication

Nel corso del programma di Premium Calcio, La tribù del calcio, l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi ritorna sullo scudetto della stagione 1999/2000, perso dalla sua Juve all'ultima giornata di campionato in quel di Perugia, grazie ad un gol realizzato da Alessandro Calori  in uno campo, il Renato Curi, in pessime condizioni per un violento temporale. Arbitro di quella partita il signor Pierluigi Collina, che fece disputare la seconda parte di gara dopo più di un'ora nonostante l'impraticabilità del campo. Il tutto a vantaggio della Lazio che portò a casa lo scudetto. Moggi torna su quella famosa partita e attacca: "Sono stato accusato di essere il grande manovratore del calcio: spiegatemi allora come ho fatto a perdere uno scudetto giocando il match decisivo in piscina. La verità è che la Juve avrebbe dovuto andarsene, invece siamo rimasti lì alla mercé di chi decideva e quando siamo scesi in campo non c’eravamo più. Collina? Sicuramente parlò al telefono con qualcuno: di chi si trattasse, non lo sapremo mai. Dico solo che da regolamento la sospensione non può durare più di 45 minuti: Collina invece aspettò quasi il doppio".


Su quel match racconta la sua anche l'allora capitano della Juventus Antonio Conte: "Capimmo subito che la partita non sarebbe mai stata rinviata per paura che da Roma arrivassero i laziali e scoppiassero disordini. In settimana avevamo ricevuto attacchi durissimi, erano tutti contro di noi". Oltre a Moggi e Conte alla “Tribù” intervengono anche Luciano Gaucci, a quei tempi presidente del Perugia e Renato Olive, allora capitano del Perugia: “Prima della partita minacciai i miei giocatori - dice Gaucci - se non avessero battuto la Juventus, io sarei dovuto scappare da Roma, ma loro se ne sarebbero andati per 3 mesi in Cina in tournèe. E al designatore durante il diluvio dissi: sia chiaro che se sospendete questa partita, io non la gioco mai più”. Olive invece aggiunge altri particolari non noti al pubblico che aumentano le perplessità su quella strana partita: “Il campo era davvero impraticabile. Conte diceva che la palla non rimbalzava e aveva ragione, ma al minimo rimbalzo io dicevo: ecco, rimbalza! Ricordo che anche l’anno prima eravamo stati arbitri dello scudetto, con quel Perugia-Milan 1-2 che lo consegnò ai rossoneri a discapito della Lazio: fummo sbattuti in Giappone per punizione e non ricevemmo alcun premio salvezza. Insomma non volevamo fare la stessa fine e poi Gaucci ci telefonava ogni giorno, faceva pressioni: diceva che Perugia-Juventus avrebbe cambiato la nostra vita nel bene o nel male".