Tudor, sogno realizzato

Igor Tudor non è cambiato molto. Certo, i riccioli selvaggi che gli ornavano la testa sono scomparsi. Ma per il resto l'allenatore croato ha mantenuto tutto: lo sguardo severo, gli occhi neri e la robustezza. Scelto per sostituire Thiago Motta sulla panchina della Juventus, l'ex difensore centrale tornerà a Torino, dove ha giocato nel pieno degli anni 2000. L'attrazione tra il piemontese e il tecnico 46enne, che è stato anche assistente di Andrea Pirlo, non si è mai spenta. Dopo i Mondiali del 1998, ai quali partecipò come sostituto, Igor Tudor si unì alla Juventus.
All'epoca il croato aveva solo 20 anni, quando lasciò il suo club di formazione, l'Hajduk Spalato. A Torino non è stato sempre titolare, ma ha collezionato 174 presenze tra il suo arrivo e il 2005. L'uomo di 1,97 m, potente e forte in aria (21 gol alla Juve, di cui 16 di testa), ha avuto a che fare con una serie di leggende: Zinédine Zidane, Alessandro Del Pierro, Lilian Thuram, Gianluigi Buffon, Edgar Davids, David Trezeguet e altri. Ha vinto anche due campionati italiani (2002 e 2003) e una Coppa Intertoto (1999). Insomma è abituato ad alti e bassi e proverà a portare la barca in Champions. Era pronto a tutto per la Juve e non ha saputo dire di no, anche ad un incarico a tempo.