Spiezia incalza Chinè: "A che punto è l’inchiesta Figc sul presidente Figc?"

05.02.2025 23:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Spiezia incalza Chinè: "A che punto è l’inchiesta Figc sul presidente Figc?"
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Nel pomeriggio vi abbiamo riferito dell'indiscrezione lanciata da Michele Spiezia su storiesport.it in merito all'iniziativa del procuratore federale Giuseppe Chinè, che dopo l'inchiesta di Report sulle opache questioni finanziarie dell'Inter ha scritto una lettera al conduttore della trasmissione Sigfrido Ranucci per avere ragguagli circa l'ex componente della Covisic che durante la trasmissione di Raitre ha dichiarato di aver subito pressioni nell’ambito delle funzioni di vigilanza svolte. 

Ma nel suo lungo articolo, Spiezia incalza il Procuratore federale su un'altra pesante vicenda che riguarda il suo "capo", il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: "Sempre “sollecita” nell’aprire inchieste a rimorchio dei media o delle procure, la Procura federale guidata da Chinè invece per oltre un anno e mezzo deve aver completamente “rimosso” l’inchiesta penale che vede coinvolto il presidente federale Gabriele Gravina (rieletto col 98% dei voti, ma non c’erano dubbi), accusato dalla Procura di Roma di auto-riciclaggio - scrive Spiezia -. Eppure Gravina è anche il primo dei tesserati Figc, e nel codice di giustizia sportiva, come fondamento e base di una serie infinita di inchieste e deferimenti, c’è l’articolo 4 comma 1 che prescrive come “tutti i soggetti appartenenti all’ordinamento sportivo sono tenuti all’osservanza dello Statuto, del Codice, delle Norme Organizzative Interne FIGC (NOIF) nonché delle altre norme federali e osservano i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva». Eppure, per oltre un anno e mezzo, mentre quotidiani e televisioni si occupavano (a singhiozzo) del caso, e mentre la Procura di Roma continuava nelle indagini, Chinè non ha mosso un dito, non ha alzato il telefono, non ha scritto al procuratore capo di Roma.

Niente, niente almeno fino a dicembre 2024. Quando, proprio nell’imminenza della chiusura indagini, lo stesso Gravina ha dovuto avvertire Chinè (né il capo della Procura dello Sport presso il Coni Taucer, né Giuliano Amato, Garante del Codice di comportamento sportivo del Coni gli avevano chiesto conto di questa “inerzia” e avrebbero potuto per le loro funzioni, e lettera morta sarebbe diventata anche la denuncia inviata anche a loro, non solo a Chinè, da parte di un tesserato Aia che si rivolgeva anche all’Uefa, leggi qui, qui). Un auto-denuncia dolorosa e obbligata. Il 3 dicembre Gravina scriveva a Chinè una lettera nella quale, ribadendo “l’assoluta convinzione della mia totale estraneità ai fatti contestati, ritengo opportuno informarla per quanto di sua competenza”, segnalava la chiusura delle indagini della Procura di Roma a suo carico, chiedendo di fatto di aprire un’inchiesta della giustizia sportiva nei suoi confronti.

Era il 3 dicembre 2024: da quel giorno è calato un apparente (e rumoroso) silenzio. Sono passati sessanta giorni: a che punto è l’inchiesta Figc sul presidente Figc? Sta andando avanti, o è stata archiviata? Magari, profittando dell’occasione, Sigfrido Ranucci potrebbe chiederlo a Chinè…", conclude Spiezia.