Ranking UEFA, aumenta il divario tra le Coppe: la Champions varrà di più

22.08.2024 18:40 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Ranking UEFA, aumenta il divario tra le Coppe: la Champions varrà di più
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Questa sera la Fiorentina scenderà in campo per la gara di andata dei playoff di Conference League. I viola di Raffaele Palladino sono l’unica delle otto formazioni italiane a non essere ancora sicura di partecipare a una competizione UEFA nella stagione 2024/25. Non una novità per i viola, visto che già nelle ultime due stagioni hanno vissuto la stessa situazione e non senza correre rischi. Ma da quest’anno, guardando alle altre due competizioni internazionali, le cose saranno destinate a cambiare. E non solo per il cambio di format voluto dalla UEFA. Una delle più grandi novità nelle coppe europee - riporta Calcioefinanza.it - riguarderà il ranking UEFA, che dall’anno scorso determina stagione per stagione anche i due posti aggiuntivi in Champions League per le prime due federazioni con il più alto punteggio. Onore che è toccato per la prima volta all’Italia e alla Germania.

Il maggior peso del cammino in Champions League rispetto alle altre impegnate nelle due competizioni inferiori non è di certo una novità, visto che comunque arrivare ai quarti di finale di Champions è sempre stato a livello di ranking, e non solo, più redditizio rispetto allo stesso step in Europa e Conference League. Ma da quest’anno la forbice si allarga ancora di più. Prima di affrontare i numeri di questo prossimo triennio, è bene fare un ripasso di quella che è stata la situazione fino alla stagione 2023/24. Partiamo dai punti massimi realizzabili da un club. Si andava dai 38 punti della Champions ai 31 della Conference, passando per i 34 dell’Europa League. In termini assoluti, quindi, il percorso netto (fatto solo di vittorie) nelle tre competizioni vedeva la Champions valere come minimo quattro punti in più. Ora questo divario è destinato ad allargarsi.

Con la rivoluzione dei format delle coppe, se fra la prima e la terza competizione UEFA influisce anche la differenza del numero di partite garantite nella prima fase (otto contro sei), il divario nel complesso si crea con i punti bonus per i passaggi di turno. Infatti, anche per quest’anno la vittoria in una partita UEFA porterà alla squadra due punti, un punto per il pari e zero per la sconfitta. Quindi, due squadre che riuscissero a fare un percorso netto in Champions ed Europa League porterebbero a casa gli stessi punti utili per il ranking UEFA, 16. Ma come detto la differenza fra le competizioni a livello di punti la fanno i bonus. Sparita la divisione a gironi, la discriminante per ottenere punti bonus sarà la posizione finale nella classifica delle 36 squadre (32 in Conference). Infatti, dopo aver disputato le otto partite (6 in Conference) la graduatoria non deciderà solamente chi accederà agli ottavi direttamente o dovrà giocarsi i playoff, ma tutte le squadre riceveranno un bonus in base alla loro posizione finale in classifica. E la differenza fra le tre competizioni è evidente.

E come si può facilmente notare, arrivare primi in Champions League vale il doppio rispetto a farlo in Europa League e il triplo in Conference. Ma non è di certo finita qui, visto che ora si entra nella fase a eliminazione diretta. E anche qui i punti bonus sono la vera discriminante fra i tre tornei UEFA, visto che la vittoria continua a valere due punti e il pareggio uno. Infatti, per ogni passaggio del turno in Champions League si guadagnano 1,5 punti, mentre in Europa League uno solo e in Conference 0,5. Situazione che si ripete per ogni qualificazione, dagli ottavi fino alla finalissima. Quindi, continuando a considerare il miglior scenario possibile (una competizione conquistata con un cammino fatto solo di vittorie) la differenza da quest’anno fra la Champions League e le altre due competizione diventa sempre più importante. Traducendola in numeri, la Champions garantisce un massimo di 48 punti, l’Europa League 40, la Conference solamente 32. Quindi, da quest’anno la forbice è praticamente raddoppiata, visto che si passa da un divario di quattro a otto punti rispetto all’Europa League e di ben 16 nei confronti della Conference, mentre fino all’anno scorso il divario era di sette punti. Per questo motivo, performare al meglio nella massima competizione europea per club varrà ancora di più, non solo per sé stessi, ma anche per il Paese intero.