LICHTSTEINER integrale: "Sogno scudetto e Champions. C'è la qualità per vincere. Col Cesena ci aspettiamo i tre punti, ma non sarà facile. Impressionato da Pirlo, a Bardonecchia mi disse..."

02.12.2011 14:30 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
LICHTSTEINER integrale: "Sogno scudetto e Champions. C'è la qualità per vincere. Col Cesena ci aspettiamo i tre punti, ma non sarà facile. Impressionato da Pirlo, a Bardonecchia mi disse..."
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© foto di Alberto Fornasari

Questa settimana è stato Stephan Lichtsteiner il protagonista di  "Filo Diretto", il programma di Juventus Channel che dà la possibilità a tutti i tifosi bianconeri di mettersi in contatto con i propri beniamini. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente e in tempo reale le dichiarazioni rilasciate dal terzino svizzero nel corso della puntata condotta dalla collega Valeria Ciardiello:

Ciao Stephan, stamattina allenamento tosto...
"Sì, abbiamo fatto qualcosa".

Sulla fascia corri come un treno. Che emozione hai provato ritornando all'Olimpico da avversario della Lazio? Com'è andata?
"E' andata bene, abbiamo vinto 1-0".

Ma tu hai sentito qualcosa di particolare?
"Sì, certo, era una partita difficile da preparare per me, perchè con tutte le emozioni che sono tornate, con lo stadio, con la gente che conosco bene, con tutti gli amici che ho lì, era veramente difficile. Alla fine però contano i tre punti e sono contentissimo".

Hai sentito qualcuno dei tuoi ex compagni dopo la gara?
"Poi il giorno dopo abbiamo fatto una cena, ho visto alcuni amici, però i giocatori no perchè hanno fatto la preparazione per la partita contro il Vaslui. Sono stato con i magazzinieri, il fotografo, tutta gente che sta attorno alla Lazio".

Tu sei uno dei pochi che ti sei lasciato bene anche con Lotito, il tuo vecchio presidente...
"Sì, perchè noi ci siamo sempre rispettati, sul campo, fuori dal campo. Lui è uno duro, però bravo".

Quali sono i valori al di là del calcio per te?
"La famiglia, gli amici, la figlia, la madre, il padre, il fratello, tutti gli affetti, che non vedo tantissimo perchè sono lontani".

Cosa pensi dell'uomo Del Piero?
"Fuori dal campo non lo conosco molto bene, perchè sono tre-quattro mesi che sono qui, ma lo vedo molto calmo, intelligente, simpatico, veramente si può parlare solo bene di lui". 

Domenica arriva il Cesena. Come si prepara una gara contro una squadra di bassa classifica dopo aver affrontato Lazio e Napoli?
"Come tutte le altre. Sicuramente è sempre un po' particolare: giochi col Cesena, tutti aspettano i tre punti; per noi è una pressione, ma è una gara importante anche per noi.  Contro il Cesena ci aspettiamo i tre punti, ma non è facile, perchè si chiudono e poi hanno anche dei giocatori bravi per fare dei contrattacchi. Dobbiamo fare attenzione, dobbiamo essere pronti e se giochiamo come sappiamo non c'è pericolo. L'importante è essere pronti con la testa".

Tu ti sei ripreso dalle due trasferte? Hai corso tantissimo...
"Sì, un po' a vuoto martedì (ride, ndr). Siamo contenti però di questi quattro punti, contro la Lazio e Napoli fuori casa. Adesso è importante fare questi tre punti contro il Cesena".

Quando a Napoli siete andati sul 2-0 e sul 3-1, voi eravate convinti che sareste riusciti a pareggiare?
"Sì, l'importante è che ci crediamo sempre. Sicuramente dopo il 3-1 è un po' più difficile che dopo il 2-0, perchè dopo il 2-0 avevamo ancora 45 minuti. Si vede però che abbiamo carattere, che c'è un gruppo e questo è importante anche per il futuro".

Ad un certo punto della gara col Napoli, sembrava quasi che ti mancasse il fiato ed hai chiesto la sostituzione. Cosa è succeso?
"No, era dopo un'azione...vedo contro tre, provo a crossare, mi sono venuti subito i crampi, ma poi è andata bene fino alla fine".

Avevi chiesto il cambio?
"L'ho chiesto un attimo veloce, però ho visto che non c'era tanto da cambiare perchè come stavamo giocando, col 3-5-2, diventava poi difficile trovare uno che facesse la fascia destra. Sicuramente sono contento che non mi sono venuti più i crampi così, perchè poi è stato più facile".

Quando Conte grida da bordo campo, lo sentite?
"Io a volte sì, perchè sono vicinissimo. Quando sono dall'altra parte no".

Poi fa tutta una serie di mosse...
"Certo, quello è normale, però è normale che dall'altra parte non si senta. A casa nostra, allo Juventus Stadium, è difficile, perchè con questo ambiente fantastico è difficile poi sentire qualcosa dall'altra parte".

Credete realmente nel progetto scudetto quest'anno?
"Ma noi facciamo il meglio, poi sicuramente abbiamo i nostri sogni. Sappiamo pure che la Juventus gioca sempre per i primi posti... per lo scudetto, per la Champions League, che quest'anno potranno raggiungere solo i primi tre, allora sicuramente abbiamo un sogno e lavoriamo per questo. Non possiamo ancora parlare di scudetto perchè è troppo presto".

Chi ti ha impressionato di più di questo gruppo?
"Difficile dirlo, perchè ci sono tanti campioni che sono un esempio per me. A cominciare da Buffon, Chiellini, Pirlo, Del Piero...veramente tutti. Però mi ricordo una cosa a Bardonecchia, con Andrea Pirlo: quando mi ha detto di dargli il pallone anche tra due giocatori, io gli ho risposto: 'Ma ti metto in difficoltà e non voglio, perchè poi fai brutta figura tu'. Lui allora ha detto: 'Non ti preoccupare'. Poi lui ha giocato il pallone e alla fine gli ho detto: 'Ah, ho capito, allora te lo posso dare anche tra cinque giocatori'. Questo mi ha impressionato".

Differenze tra Lazio e Juventus? Il passaggio in bianconero ti ha permesso di migliorarti?
"Sì, ho fatto questo step personale dalla Lazio alla Juventus perchè c'è questa pressione che devi vincere sempre, è nel dna della Juventus che si debba vincere, che si debba giocare per lo scudetto, per la Champions, per tutto".

A te piace stare sotto pressione...
"Sì, certo, perchè poi come giocatore vuoi vincere, vuoi vincere i titoli. A Roma con la Lazio avevamo una squadra grandissima, però se sei al primo posto dopo 15-16 giornate sei una sorpresa. Per la Juventus invece è più o meno normale che giochi sempre lì in alto nella classifica. C'è questa pressione, questa mentalità, che devi vincere, dove vai devi fare la partita, all'Olimpico, a San Siro, giochi sempre tutte le partite e questo per me è molto importante".    

E ti senti migliorato nella Juve come giocatore?
"Sì, certo. Negli ultimi venti metri penso di essere più preciso, nei cross, nei passaggi...".



Lo ha detto anche Reja...
"Sì, è un'altra cosa, perchè sicuramente per me è più facile con tutti gli attaccanti ed i giocatori offensivi che ci sono qui alla Juventus".

La settimana prossima inizia la Coppa Italia. Ne avete già parlato? Conte vi ha detto che vuole vincerla? Sarebbe bello arrivare a 10 nel palmares bianconero...
"No, per adesso il mister non ha detto niente, però si capisce da solo che se vogliamo vincere questa coppa, ce la giochiamo".

Adesso siete concentrati per la gara di domenica...
"Certo, sicuramente, ma anche giovedì contro il Bologna vogliamo vincere".

Questa fame di vittorie tu l'hai sentita anche nei tuoi compagni? C'è stato un momento particolare in cui l'hai sentita?
"E' difficile dirlo per me, perchè negli ultimi due anni non c'ero. Sicuramente, però, quest'anno vedo una Juventus carica, che vuole vincere. Ma lo pensavo anche prima. Ci sono però dei momenti, degli anni, che il pallone non gira come deve girare e succedono delle cose che nessuno vuole. Non credo però che negli anni precedenti la Juve non volesse vincere o non avesse la voglia di vincere. Quest'anno però abbiamo anche la fiducia dopo questa serie di vittorie, e sicuramente c'è la voglia e la fame di vincere".

Quando si va così bene l'autostima cresce...
"Sì, certo".

Hai sempre giocato come terzino o hai iniziato la carriera in un altro ruolo?
"Ho fatto un po' tutti i ruoli. Prima, da piccolo, ho giocato anche attaccante".

Facevi gol?
"Sì, ho fatto qualche gol. Ma poi come giocatore professionista ho fatto quasi sempre il terzino. Solo il terzo anno a Lille ho fatto il centrocampista, nel 4-3-3. Centrocampista più all'ala, sulla fascia destra".

Come vivi in settimana per prepararti alla gara? Mi racconti una tua giornata tipo? Quando si avvicina il weekend fai qualcosa di particolare? Com'è la tua settimana? Allenamenti, allenamenti e allenamenti?
"Sì, pure. Poi la famiglia, la casa, gli amici, fare qualcosa con la moglie e con la bimba. Poi sicuramente più si avvicina la partita, più viene la pressione, ci si calma un po'...".

"Ma tu sei uno che si innervosisce quando arriva il weekend?
"No, sono tranquillo, non è che sono nervoso, però sicuramente si guarda a cosa si mangia...se devi mangiare la svizzera, si mangia forse il lunedì sera. Sto attento a non mangiare delle cose pesanti da giovedì, venerdì".
 

Tu sei uno che va a letto presto e cerca di dormire un certo numero di ore per notte?
"No, già se Kim va al letto alle 8 sono un po' più tranquillo, perchè abbiamo un po' di ore per stare tra di noi Manuela ed io. Poi io sono pure stanco, perchè la piccola è un bell'allenamento, di più".

Sembra che giochi nella Juve da sempre. Come sei riuscito ad integrarti così in fretta? Qual è stato il fattore determinante?
"Sì, grazie all'ambiente, ai ragazzi, che mi danno una grossa mano. Dal primo giorno mi sento a casa. Il club è molto organizzato, mi dà sempre una mano se mi serve qualcosa per la casa, per la bimba. Poi in allenamento tutto perfetto con i ragazzi".

Tu sembri uno che comunque si integra dappertutto, con le spalle larghe...
"Sì, certo, poi parlavo già la lingua e questo è stato molto importante, perchè se arrivi e non parli la lingua è difficile, non puoi parlare con i compagni, con il mister, poi tutto è più difficile. Dopo tre anni a Roma però non avevo questo problema".

Ma tu l'hai imparata da solo o sei andato a fare un corso d'italiano?
"Forse si sente che l'ho imparato da solo"


Ogni tanto c'è un po' di dialetto romano... 
Sì, mi piace, è importante".

In che cosa la squadra deve ancora migliorare? Su che cosa dovete o state lavorando principalmente?
"Forse nei calci piazzati, da tutte e due le parti, in fase offensiva e difensiva, perchè abbiamo preso gol contro il Napoli e poi non facciamo tanti gol sui calci piazzati, pur avendone tanti. Sono questi i punti dove forse dobbiamo lavorare di più, poi dobbiamo seguire questa strada che abbiamo intrapreso".

Dove può arrivare la Juve secondo te?
"Sicuramente abbiamo la qualità per vincere. Come ho detto, dobbiamo seguire questa strada, dobbiamo stare a terra con  tutti e due i piedi, preparare ogni partita come una finale, contro il Cesena, contro l'Inter, contro il Milan, tutte partite che devono essere come una finale. Se poi siamo pronti per tutte queste partite, vediamo alla fine".

Perchè hai scelto il 26 come numero di maglia?
"Il 2 ce lo aveva già Motta ed allora ho preso il 26 perchè ce l'avevo anche al Lille e alla Lazio. Sono tornato ai vecchi tempi".

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
"Cosa vuol dire cassetto? (ride, ndr)".

In italiano si dice sogno nel cassetto...un grandissimo desiderio che uno tiene nascosto dentro il cassetto perchè spera tanto che si possa avverare...
"Allora non lo posso dire...Allora lo dico perchè ho fiducia in questa squadra: credo e sono sicuro che possiamo vincere lo scudetto, quest'anno o gli anni che verranno; e un altro sogno grandissimo è la Champions League, sicuramente".

Dovresti andare dai tuoi compagni e dire loro che vogliamo anche la Coppa Italia quest'anno...
"Ok, lo faccio. E i primi tre posti". 

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