Thiago Motta non guarda in faccia a nessuno. In attesa di Koop e Nico

20.08.2024 00:10 di  Andrea Losapio   vedi letture
Thiago Motta non guarda in faccia a nessuno. In attesa di Koop e Nico
TuttoJuve.com
© foto di Lorenzo Di Benedetto

Disclaimer: la prima Juventus di Thiago Motta ha stravinto sul piano del gioco e delle occasioni contro un Como ancora da valutare. Perché se è vero che ci sono stati molti pregi, punti positivi, dall'altro lato l'avversario non è sembrato irreprensibile. Alla prima partita in Serie A dopo venti stagioni, i comaschi hanno tenuto fino al gol di Mbangula, altro grande motivo di essere per la premiere di Thiago in salsa bianconera. Rientro sul destro e palla all'angolino dove Reina non può proprio arrivare, per l'uno a zero che inclina il piano verso la discesa. Da lì in poi non c'è stata grande competizione, perché il Como di Fabregas dovrà salvarsi e farà fatica a farlo, a meno che non arrivino grandi acquisti.

In campo, a un certo punto, c'erano quattro giocatori della NextGen in campo. Fagioli, Yildiz, Savona e Mbangula. Però è la lista dell'undici titolare a dare grande impressione. Perché il capitano è Gatti, cioè quello che finirebbe in panchina se dovesse arrivare Kalulu. O se giocasse il vero capitano di questa squadra, cioè Danilo. Il brasiliano è finito nei sostituti - e non è la prima volta che lo fa - ma anche Douglas Luiz e lo stesso Fagioli sono rimasti a guardare proprio Mbangula, sette volte titolare nella scorsa annata in Serie C, non certo chi credi che possa essere il predestinato per la prima sera all'Allianz Stadium del nuovo corso.

Thiago Motta sembra non guardare in faccia a nessuno. Lo avevamo capito sugli esuberi, da Chiesa a Szczesny, passando per Rugani oppure Kean. Forse non lo farà nemmeno con chi ha deciso che può fare parte di questa squadra, considerando la prima formazione. Certo, è presto per dire che Douglas Luiz (salutato al suo ingresso in campo, probabilmente semplicemente indietro di condizione) rischia il posto perché probabilmente sarà il titolare dalla prossima settimana, ma gli indizi di certo non vanno trascurati. Poi quando arriveranno Koopmeiners e Nico Gonzalez - o chi per loro, in quelle posizioni - si potranno incominciare a tirare le somme. Vincere la prima partita non è mai banale, soprattuto quando riesci a non soffrire praticamente mai, rischiando più volte di dilagare.

Perché è vero, basta vincere 1-0 e di corto muso. Ma quando ne fai tre e non soffri è anche meglio.