IL SANTO DELLA DOMENICA - GIUNTOLI E MOTTA PREDICANO PAZIENZA. NON E' TUTTO DA BUTTARE MA..COSI SI VA POCO LONTANO

12.01.2025 00:00 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  GIUNTOLI E MOTTA PREDICANO PAZIENZA. NON E' TUTTO DA BUTTARE MA..COSI SI VA POCO LONTANO

La prima riflessione ancora a caldo che viene da fare è: attenzione a non gettare il bambino con l’acqua sporca. Perché qualcosa di buono in questo abbozzo di Juventus che stiamo vedendo c’è, ma dobbiamo anche essere consapevoli che di questo passo si andrà molto poco lontano. L’ennesimo pareggio, al cospetto di un Torino che aveva più le sembianze di un agnello che non di un Toro, certifica una crisi, di risultati che ha portato la squadra di Motta a vincere in due mesi, dal 9 novembre sempre nel derby, ad oggi appena una gara, contro il fanalino di coda Monza. E certo, ha ragione Motta nel dire che la squadra ha perso in stagione solo due volte, ma potremmo controbattere che ha vinto la miseria di 9 partite, anzi 10 se ci mettiamo anche quella di Coppa Italia contro le riserve del Cagliari. Potremmo controbattere affermando che non si vedono margini di crescita, se non sporadici, che il gioco è sempre monocorde, lento e con una scarsa ricerca della profondità. Potremmo insistere, ma solo per analizzare, che manca di carattere, spirito, voglia di vincere, e che preoccupano le continue rimonte subite.

Motta lavora con questo gruppo da ormai sei mesi, certo ha l’alibi degli infortuni, e di alcune scellerate scelte di mercato, ma dobbiamo essere onesti, qualcosa in più era lecito attendersi. Thiago, è giovane, intelligente e conosce il calcio, ma non deve peccare di presunzione e pensarsi infallibile. Non sono i moduli a vincere le partite, ma in questa Juventus ci sono ancora troppi equivoci tattici che l’ex tecnico del Bologna continua a non correggere. Forse si sta rendendo contro che Yildiz avvicinato alla porta è più utile rispetto al lavoro da tuttocampista, ma Koopmainers continua ad essere un oggetto misterioso. Delle due l’una. O Giuntoli ha buttato via 60 milioni, o l’allenatore non riesce a farlo incidere.

Non convince neppure la storia della fascia di capitano “ mobile”. Sappiamo che questa situazione ha creato qualche mal di pancia nello spogliatoio, cosi come dei mal di pancia sono arrivati per la pessima gestione, e qui chiamiamo in causa anche il direttore Giuntoli, della situazione Danilo.

A volte si ha la sensazione che i giocatori di carattere debbano esser allontanati da questa nuova Juve, ma poi i risultati si vedono sul campo: manca un leader, manca un uomo capace di guidare gli altri, di suonare la carica e prendere in mano la squadra. E poi c’è il mercato. Giuntoli qualcosa farà, e ci mancherebbe altro, ma qui si possono, anzi si debbono, portare giocatori però poi dovrà essere il tecnico a valorizzarli e metterli nelle condizioni di rendere. Il difensore a dir la verità lo aspettavamo già da qualche giorno, che il buon Dio ci tenga il salute Gatti e Kalulu, ma anche l’attaccante è una situazione delicata con i mal di pancia, anzi affaticamenti di Vlahovic, e la necessità di affiancarli un giocatore “ sano” vista la clamorosa vicenda di Milik.

Giuntoli batta un colpo prima possibile, perché i tifosi hanno pazienza e capiscono il progetto, ma qui il ritardo sia in campo che fuori è grande e sinceramente preoccupante. Non ci vogliamo abituare alla mediocrità, non ci vogliamo abituare ad una squadra senza attributi, non ci vogliamo abituare ai pareggi. E occhio perché il difficile arriva ora da martedi. E se non si serrano le fila, tutti, ma proprio tutti, da Giuntoli a Motta ai giocatori, si dovranno sentire in discussione. La Juve non è da tutti, la Juve non e per tutti!