Per carità, che NON favorisca la JUVE.

21.08.2024 00:22 di  Claudio Zuliani  Twitter:    vedi letture
Per carità, che NON favorisca la JUVE.

La fine del calcio come lo abbiamo inteso per decenni si è compiuta lunedì allo Stadium. Lo pseudo fuorigioco con cui il VAR Meraviglia ha annullato lo splendido gol di Vlahovic ha disegnato la linea di demarcazione che porta ad un punto bianconero di non ritorno. Sarà, ma sembra sempre tutto apparecchiato per impedire alla JUVENTUS di continuare a mangiare nel piatto dove è abituata a consumare le proprie vittorie: il campo.

In principio è stata l’introduzione della tecnologia a seguito dei troppi scudetti consecutivi. Era il lontano agosto 2017 e il primo rigore attribuito grazie alla consulenza “fuori campo” è capitato, stranamente, contro di noi ma Il portiere più forte di tutti i tempi lo ha parato. BUFFON para anche il Var.

La giornata successiva, nella trasferta di Genova, ecco il secondo esempio di attuazione della loro pseudo-verità. Altro rigore concesso contro la Juve. Peccato che la macchina segnala il fallo ma non che l’azione era viziata da fuorigioco dei rossoblù. La scusante applicata era quella dell’immagine NON disponibile da subito. Antesignana di quello che accadrà.

E venne poi la prima volta dell’annullamento di una rete a ritroso. Atalanta-Juve e il fallo di Lichtsteiner più di 30” prima che Mandzukic vada in gol. Come se non bastasse la prova che non è questione di cellule ma di opinioni, prima della rivoluzione  varista, un  derby di Torino aveva dimostrato che lo stesso episodio capitato a IULIANO con Ronaldo e additato a madre di tutte le partite, era stato descritto diversamente dalle stesse moviole perché il danneggiato era un giocatore della Juve: LICHTSTEINER. Prima rigore clamoroso, ora ostruzione in area. arbitro di campo, ROCCHI:

Tra un rigore non dato a noi e messo sotto silenzio e alcuni che non lo erano concessi contro, ecco avvicinarsi l’era del fuorigioco tecnologico. Prima non visto se a nostro favore e poi utilizzato per impedire reti bellissime e decisive grazie ad una punta di scarpino (ad Udine Cristiano) o addirittura tre volte in una stessa partita ( Morata), Subito a far discutere il tracciamento della riga rossa e della riga blu e in tempi attuali l’introduzione del semi-automatico. Arriviamo alla partita contro il Verona con Kean che ne fa le spese ma l’audio Var ci rivela quello che raccontiamo da sempre: il frame è quello che conta. Se fermo su uno è fuori, se stoppo su un altro, dentro.

L’evoluzione della specie si è paventata lunedì con il colpo di testa vincente annullato a Dusan. DODICI tocchi e 6 passaggi prima del gol. Non viene annullata la rete perché il marcatore si trovava in fuorigioco o l’autore del cross. Non viene annullata perché chi ha servito il passaggio all’assistmen era in offside. Viene annullata perché chi ha passato il pallone a chi lo ha dato a chi ha poi appoggiato a chi ha crossato... e la riga tracciata sembra non esser corretta e l’uomo preso come ultimo difendente sbagliato. In una parola ANTICALCIO o più semplicemente ANTI-JUVE L’arbitro è lo stesso del Candreva dimenticato in Juventus -Salernitana due stagioni orsono: l’errore più incredibile da quando esiste il Var. Ma il presidente federale disse: “c’è stato un errore ma non ha sbagliato nessuno” e quindi di cosa stiamo parlando.

Nella stagione in cui ORSATO è fuori dai giochi, passato alla storia come miglior arbitro europeo a cui è stato negato il derby d’Italia per oltre 3 anni causa un giallo di Pjanic di cui cercano ancora degli audio che non esistono per regolamento. In una stagione in cui hanno rinnovato a Rocchi la designazione con un ricco biennale, dopo che lo scorso scudetto è stato assegnato con 16 errori a favore dei vincitori di cui 8 clamorosi considerando la tecnologia a disposizione. Dopo una stagione in cui abbiamo visto lo stesso varista con lo stesso episodio e con la stessa squadra ( Verona) ma diverso avversario, decidere pro milanese e anti Juventus, dopo tutto questo che cosa vi aspettavate?

Siamo pronti ad essere sorpresi da nuovi effetti speciali perché la tecnologia è una macchina ma l’uomo che c’è dietro ragiona col suo istinto che, da sempre, è condizionato dal sentimento popolare. Suona ancora attuale la frase:” nel dubbio che non favorisca la Juve, per carità.”