IL SANTO DELLA DOMENICA - MOTTA, UOMO DECISO E PRAGMATICO. I SALUTI DI GIUNTOLI, A QUALCUNO SI E A QUALCUNO NO..

21.07.2024 16:17 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  MOTTA, UOMO DECISO E PRAGMATICO. I SALUTI DI GIUNTOLI, A QUALCUNO SI E A QUALCUNO NO..
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Testa alta, sorriso stampato in faccia, pochi concetti ma chiari e decisi. Thiago Motta si è presentato cosi al mondo Juventus, con la soddisfazione di chi ha realizzato un desiderio ( non si offendano a Bologna ) ma con la consapevolezza delle responsabilità. Non più una realtà di provincia ( anche qui nessuna sottovalutazione ma solo la realtà) reduce da un miracolo difficilmente ripetibile, bensì il gotha del calcio, dove il risultato non è un optional ma una sana e bella abitudine.

Thiago lo sa bene, ed è per questo per ha cominciato subito il lavoro inculcando ai suoi, quei pochi al momento presenti, due concetti: sacrificio, voglia di lottare e gioia di essere alla Juventus. Chi non rispetta questi canoni può accomodarsi altrove. Concetti condivisi anche da Giuntoli, che sta costruendo la sua prima Juventus tra colpi inziali, Luiz, Thuram, Cabal ( che ora ovviamente Marotta non voleva più) e Di Gregorio e riflessioni attuali. Perché adesso bisogna vendere per compare, passando anche da sacrifici. E’ il caso di Soulè. Ma la Roma, e gli amici colleghi giallorossi, si mettano in testa una cosa: non sono loro a dettare le condizioni, bensì il direttore bianconero, altrimenti, al netto della famosa e solita narrazione, l’argentino resterà a Torino.

I soldi, nessun problema a scriverlo, servono. La Juve al momento non è come l’opulenta e ricca Atalanta, che può permettersi di tenere e comprare tutti. No, alla Continassa bisogna passare dalle cessioni, ma siamo sicuri che il lavoro di Giuntoli porterà al completamento della squadra, passando magari anche per qualche alternativa rispetto al piano inziale.

Ma che l’aria in casa bianconera sia cambiata lo si evince anche da alcune situazioni. Si può raccontare quanto si vuole, e la società fa bene, che non vi sono elementi fuori rosa, ma tanto per fare un esempio, il caso De Sciglio portato alla luce anche pubblicamente dallo stesso giocatore, è la prova provata che sono state fatte scelte nette e  decise. Se ne renda conto pure Chiesa, che appena riemergerà dal matrimonio, dovrà capire che se il suo piano è quello di arrivare a scadenza e poi tuffarsi tra le braccia di Marotta, ha sbagliato decisamente anno. Faccia come vuole, ma se pensa questo si prepari ad una stagione comodamente seduto in panchina.

Infine un’ultima personalissima considerazione. Giuntoli è l’uomo in più della Juve che sta nascendo, e l’ho detto più volte anche dai microfoni di Radio Bianconera. Siamo nelle mani di uno dei migliori direttori non solo italiani, e i fatti lo dimostrano. Ma la diplomazia non è il suo forte. Ho trovato poco “ simpatico” il fatto che in conferenza stampa si ringrazi Rabiot, che non ha lasciato questo segno indelebile nella storia recente della Juve, e si glissi su Allegri. Ci possono esser stati tutti i problemi che vogliamo e che conosciamo, ma davanti ad un saluto al francese, far finta di dimenticare, ed usiamo un eufemismo, l’ex allenatore non è stato, dal mio punto di vista, elegante. Detto questo, avanti tutta, tutti uniti e senza mai più voltarsi indietro.