IL SANTO DELLA DOMENICA - GRAVINA- SPALLETTI, STORIA DI UN NUOVO FALLIMENTO. NEL FRATTEMPO GIUNTOLI SMANTELLA E RICOSTRUISCE..

29.06.2024 23:03 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  GRAVINA- SPALLETTI, STORIA DI UN NUOVO FALLIMENTO. NEL FRATTEMPO GIUNTOLI SMANTELLA E RICOSTRUISCE..
TuttoJuve.com

Disastro, fallimento, cercate voi il termine più appropriato. Fatto sta che il sig. Gabriele Gravina mette assieme l’ennesimo punto verso il basso della sua pessima gestione da presidente della federazione. Non basta il famigerato “ blocco Inter” a salvare da una figuraccia la Nazionale, sovrastata e surclassata dalla Svizzera. Tutti a casa, e in ottica Juventus, c’è la consolazione che almeno i giocatori torneranno prima alla Continassa. Almeno quelli che resteranno anche la prossima stagione. La spedizione in Germania si conclude con gli azzurri che confermano di fatto il poco e nulla visto nelle partite precedenti. Salvo la narrazione dei soliti noi, che hanno fatto solo del male alla stessa Nazionale, esaltando all’inverosimile l’unico tempo decente, il primo con l’Albania.

Nel tentativo di pompare e caricare chissà che cosa, forse sulla scia di quanto avviene in campionato per taluno club, si è raccontato di una squadra che di fatto non è mai, purtoppo, esistita, di un blocco Inter che soltanto alcuni vedevano, sempre i soliti noti, arrivando cosi all’umiliazione con la Spagna, al mezzo miracolo con la Croazia, e alle pallonate prese dalla Svizzera.Per molto meno altri presidenti federali hanno rassegnato le dimissioni, ammettendo il fallimento, ma qui siamo di fronte ad un presidente che neppure davanti all’eliminazione subita dalla Macedonia del Nord, ha avuto il coraggio di lasciare la propria carica.

Sono emersi anche tutti i limiti, molti di aspetto caratteriale, di Luciano Spalletti. Perfetto quando le cose vanno bene, vedi il miracolo dello scudetto napoletano, ma il solito “ fumino” quando invece i pianeti non si allineano. Sono emersi però anche numerosi errori tattici. Dai moduli cambiati in continuazione,alle formazioni sbagliate, per arrivare ai giocatori messi fuori ruolo, scarichi e confusi. In un contesto di una Federazione che funziona, Spalletti verrebbe esonerato. Ma da chi? Da un presidente che non consoce la parola dimissioni? E ci dispiace caro Luciano, ma ci torna in mente anche quella rincorsa  fuori luogo e imbarazzante, verso un allenatore, Allegri, che usciva sconfitto e umiliato dal campo. Perché nella vita bisogna essere signori soprattutto nella vittoria e non deridere chi è stato appena battuto. Sono lezioni che un professionista dovrebbe conoscere. Qualcuno direbbe “ tutto torna” ma qui di mezzo c’è una sconfitta  pesante, persino umiliante, di una nazionale che in realtà non dovrebbe avere colori, ma solo tifo unito. Ma questa è una vecchia storia, che i fatti e la realtà dipingono in modo diverso.

Nel frattempo il “ mago” Giuntoli lavora per una Juventus nuova e accattivante. Smantella e ricostruisce con l’idea chiara di provare a mettere insieme un collettivo forte, determinato che possa provare da subito a competere per lo scudetto. Operazioni mirate e decise. E attenzione, perché nessuno si può sentire oggi con il posto assicurato. Lo stesso Motta sa chi può essere funzionale al progetto e chi invece, magari anche fresco di rinnovo, non rientra nei piani. La Juve dello scorso anno di fatto non ci sarà più, né nella maggior parte degli uomini, né nella mentalità. Avanti cosi, con già la voglia di rivedere tutti ai blocchi di partenza..