Jovetić non ha dubbi: "City più forte, De Bruyne farà la differenza. Adzic il mio erede, Yildiz è molto forte. Juve? Vi dico in che anno fui vicino..."
In un editoriale scritto molto tempo fa, intitolato "Juvetic", parlammo di come Stevan Jovetić fu vicinissimo a vestire la maglia della Juventus e di come le negoziazioni, per un motivo o per un altro, non andarono mai a buon fine. In occasione della sfida con il suo ex Manchester City, squadra in cui ha militato dal 2013 al 2015, la nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'attuale numero 8 dell'Omonia Nicosia per parlare approfonditamente del big match di domani sera e non solo:
Come procede la tua avventura a Nicosia?
"Procede a gonfie vele, ho firmato un contratto di due anni e la mia famiglia si sta trovando molto bene a Limassol. Il campionato è in forte crescita, stanno arrivando dei giocatori importanti e sta aumentando così la competizione. Per il momento sono soddisfatto della scelta fatta".
Che cosa ti ha spinto ad accettare l'offerta dell'Omonia? Dopo il successo della Conference League, pensavamo di rivederti in Italia o in Spagna.
"Ho avuto una proposta dal Venezia e ci sono state delle chiacchierate con altri club, ma ho scelto l'Omonia per il tipo di progetto. L'aspetto economico è passato in secondo piano, la priorità per me era di trovare una squadra competitiva che potesse lottare per i vertici. E' stata anche la durata del contratto a fare la differenza: altrove mi offrivano tutti un annuale, qui invece con un biennale posso pensare anche di più alla famiglia. Mio figlio è nato a Montecarlo e ora ha bisogno di stabilità, non di spostarsi di anno in anno in città sempre diverse".
Domani sera, invece, la Juventus affronterà il Manchester City e si preannuncia una sfida divertente. Che tipo di sfida ci dobbiamo aspettare?
"I Citizens non stanno vivendo un bellissimo momento, tutti siamo abituati a vederli stravincere con tre o quattro gol di scarto e invece sono un po' in difficoltà in questo momento. E' normale perché può succedere nel calcio, poi anche gli infortuni non li stanno aiutando. I bianconeri stanno facendo un campionato così e così e non da Juve, ma l'allenatore è appena arrivato e ci vuole tempo. E' una buona squadra, ma non è più quella vincente di anni fa. La mia fiche la metto sul Manchester City: è più forte, pur non essendo in grande forma".
Quali sono i giocatori che domani sera potrebbero essere più decisivi nel corso della partita?
"Rispondo De Bruyne, perché fa la differenza nel momento in cui è in forma. E' il più forte a centrocampo, può far gol e inventarsi degli assist dal nulla. Haaland segna sempre, è una sicurezza. Ne ho citati due, ma il City ha dei giocatori pericolosi che possono far sempre male".
La sfida nella sfida è sicuramente rappresentata dal confronto tra Haaland e Vlahović, due dei 2000 migliori del nostro calcio.
"Da parte mia ci sarà molta curiosità per questo duello, sono due che segnano e Haaland lo riesce a fare un po' di più. Vlahović sta facendo bene, ma c'è da dire che è più difficile giocare nella Juve poiché non riesci ad avere 3/4 palloni puliti a partita come nel City. L'anno scorso ha fatto benissimo, può migliorare tanto e crescere ancora di più. Gli auguro con tutta sincerità il meglio".
C'è un giocatore che un po' ti ricorda per estro e genialità, anche se ora sta giocando sull'esterno, e mi riferisco a Kenan Yildiz. Che ne pensi di lui?
"Ci ho giocato contro una ventina di giorni fa con la nazionale (Montenegro-Turchia 3-1 ndr), l'ho affrontato e mi piacciono le sue caratteristiche: è veloce, ha un buon tiro ed è imprevedibile. Per me è molto forte, è giovane e le sue qualità sono importanti. Indossar la maglia della Juve ti carica di responsabilità e pressione, ma sono sicuro che sarà ancora migliore una volta che riuscirà a superare tutto questo".
Rimanendo sul singolo e parlando di nazionali montenegrini, come non posso non citarti Vasilije Adžić. E' un giocatore su cui scommettete tanto in patria, o sbaglio?
"In Adžić crediamo davvero tanto, sarà lui il mio erede in nazionale. E' un ragazzo molto qualitativo, forte fisicamente, è appena arrivato dal campionato montenegrino e non è facile riuscire subito ad ambientarsi in Serie A. Questo è un periodo di assestamento, più passerà il tempo e più migliorerà. D'altronde già nel momento in cui è entrato si è comportato bene, ho visto che Motta ne parla bene e gli sta dando fiducia. Può lasciare il segno".
Dicevi che la Juve di oggi non è forte come quella di anni fa, però in estate si è rinnovata molto e aspira a vincer di nuovo. Secondo te riuscirà nel proprio obiettivo?
"Ovviamente sì, ma ci vorrà ancora del tempo. Sono d'accordo sul tipo di progetto che è pluriennale, ho visto che stanno puntando molto sui giovani ma per ottenere dei risultati ci vogliono anche dei giocatori di esperienza e un giusto mix che possa equilibrare il tutto".
Il tuo nome è stato spesso accostato ai bianconeri in passato, ci riesci a fare un po' di chiarezza e confermare, nel caso, se c'è realmente stato qualcosa di concreto?
"Sì, c'è stato un momento in passato: nella stagione 2008/09 avevo già l'accordo con la Fiorentina e la Juve tentò di inserirsi all'ultimo momento. Parlai con il dirigente del Partizan, vicino all'epoca ai bianconeri, e spiegai che avevo già dato la mia parola ai viola".
Quale è la tua lettura sul campionato di quest'anno?
"E' bello vedere un campionato così in cui ci sono molte squadre che stanno andando alla grande. Sono molto felice del cammino della Fiorentina, stanno riuscendo a tener il passo e la mia speranza è di vederli poter competere per un posto in Champions League come accadeva ai miei tempi. L'Atalanta è spaventosa per quello che sta facendo gli ultimi anni, ormai è all'altezza di sfidare alla pari le squadre top in Europa. Ho ancora in mente la vittoria sul Leverkusen in Europa League, davvero fantastico. Il match con il Real Madrid non sarà affatto scontato, già in Supercoppa quest'estate dimostrarono di poter far bene. Quel che fece la differenza fu l'esperienza in quel tipo di sfide, visto che il Madrid gioca tre finali l'anno".
Non mi hai citato la Juve, dunque non la vedi come possibile favorita?
"Sinceramente no, per me la favorita è l'Inter per via della rosa che è la più completa in Italia. In panchina si accomodano calciatori come Taremi, Frattesi, Correa e Arnautović. E poi giocano insieme da tantissimi anni, un dettaglio non trascurare a livello di mentalità".
Si ringrazia Stevan Jovetić per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.