Gazzetta - Caro Koopmeiners, se stavi all’Atalanta…

Il collega Vocalelli su Gazzetta: Di sicuro sperava, o era convinto, che sarebbe stato un compleanno speciale. Già, questo 28 febbraio doveva essere non solo il giorno per spegnere 27 candeline ma anche per poter brindare al punto più alto della carriera. Certo, ci sarà tempo per rifarsi, per viverne professionalmente di migliori, ma resta il fatto che Koopmeiners, perché è di lui che stiamo parlando, nel frattempo si è perso una grande opportunità che avrebbe avuto rimanendo all’Atalanta. Evitando di far infuriare non solo Gasperini, ma anche la società con cui aveva appena vinto l’Europa League, i suoi compagni che non devono aver apprezzato quella clamorosa inversione, i tifosi nerazzurri che lo hanno sempre acclamato, sostenuto, e considerato come uno dei loro beniamini.  “Che ti sei perso, Teun”, potrebbe infatti intitolarsi il film di questo fine settimana. Con la Juve nella bufera, con le accuse di Thiago Motta a quelli che pretendono senza dare , con una squadra che nel giro di una settimana è stata eliminata dalla Champions League e poi dalle seconde linee dell’Empoli in Coppa Italia.  (...).

Non è che la Juve stia facendo il massimo e lui deludendo. Insomma, anche lui si è trovato in una situazione difficile, in un’opera di ricostruzione che più complessa e travagliata non poteva essere. Di sicuro però Koopmeiners sapeva, e questo è il grande torto, che - con un discutibile senso di riconoscenza - stava lasciando un ambiente che aveva contribuito a far grande anche lui. Perché l’Atalanta è sicuramente composta da ottimi calciatori, ma è soprattutto un ingranaggio perfetto - a cominciare dalla società, per trasferirsi poi in campo - in cui tutti rendono al massimo. Come dire che oltre alle Grandi Squadre, esistono le Squadre Ideali. E l’Atalanta - lo avrà sicuramente capito in ritardo Koopmeiners - è una di queste.