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L'attacco di Bosco: "Motta doveva dimettersi, la sua esperienza è fallimentare come quella di Giuntoli. Progetto nato con le zeppe ai piedi, su Yildiz..."

28.02.2025 12:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'attacco di Bosco: "Motta doveva dimettersi, la sua esperienza è fallimentare come quella di Giuntoli. Progetto nato con le zeppe ai piedi, su Yildiz..."
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il collega che ha lavorato per le più importanti testate italiane (dal Corriere alla Gazzetta fino ad arrivare alla Rai) e nostro editorialista con la rubrica "L'Imboscata", Andrea Bosco, per affrontare insieme i temi di attualità di casa Juventus e non solo:

Sei d'accordo con quanto dichiarato da Cristiano Giuntoli ai microfoni di Sky? Motta, per quanto fatto, è giusto che non sia in discussione?

"Secondo me Giuntoli mente e deve farlo, perché oggi il quarto posto è l'unico posto e se non lo ottieni è uno sfracello. Giuntoli è lo stesso che aveva riconfermato anche Allegri, dunque di cosa stiamo parlando?".

L'impressione è che in quel momento sembrava non potesse dire altro pubblicamente, no?

"Credo, però, che dall'altra parte si stiano ponendo delle domande su chi hanno preso e se costui è in grado di portare avanti il progetto. I casi sono due: o gli importa solo di valorizzare i giovani senza guardare ai risultati, o hanno sbagliato clamorosamente il destinatario delle loro attenzioni. Motta aveva allenato solo Spezia e Bologna, non è che avesse un feedback importante e per me la scommessa è stata sbagliata. Questo allenatore non è all'altezza del ruolo e del posto in cui è, poi ci sta mettendo anche tanto per capirlo. Qualcuno in società deve averlo anche richiamato".

Spezziamo una lancia in favore di mister Motta: nel post partita con l'Empoli, è stato onesto intellettualmente a fare molta autocritica.

"Fosse stato realmente sincero, e io non credo a ciò, dovevano essere tratte delle conseguenze. Lui si è preso una parte di responsabilità, però le accuse principali sono verso la sua squadra. E se il tuo gruppo non è in grado di recepire quello che dici, prendevi una posizione e ti dimettevi. Il percorso è stato fallimentare in tutto e per tutto: buttato fuori in Supercoppa dal Milan che sta vivendo delle sofferenze inaudite, in Champions è stato eliminato malamente da una squadra di terza fascia e in Coppa Italia è stato fatto nero da una squadra imbottita di bambini".

Torniamo per un attimo all'inizio: se invece le parole del direttore Giuntoli fossero vere? Thiago Motta a tuo avviso può cambiare?

"Thiago Motta non cambia, è il top dell'integralismo peggio di Sacchi e Sarri. Lui ha questa idea di 'Guardiolismo' con un solo modulo il 4-2-3-1 che non cambia mai. Qui però c'è una variante: Cristiano Giuntoli. E' arrivato da Napoli con un grande feedback, dicevano avesse costruito la squadra che poi Spalletti ha portato allo scudetto. In parte è anche vero, ma l'esperienza in bianconero di Giuntoli è fallimentare al pari di quella di Motta. Lo scorso anno ha preso Djalo che nessuno ha visto e Alcaraz dalla B inglese che si è rivelato essere un oggetto misterioso".

Con tutto il rispetto, però i due acquisti che citi di certo non sono all'altezza della campagna acquisti estiva.

"Anche qui, noi parliamo sempre dei soliti noti ma diciamo una cosa: quanto è inguardabile Kelly? Un difensore di Serie C è più sicuro di quanto non lo sia l'inglese in campo. E chi è questo portoghese semisconosciuto arrivato a gennaio? Perché hanno investito su un giocatore del genere? Veiga sembra buono, ma non è Hummels o Bonucci. Faceva la riserva al Chelsea. Si parla tanto di sfortuna infortuni, ok, ma dobbiamo ricordarci anche quelli che sono stati venduti".

Di chi parli nello specifico?

"Uno a caso? Nicolussi Caviglia che è titolare nel Venezia e sta facendo benissimo, poi Rovella che si è imposto nella Lazio e non ha mai giocato un secondo nella Juve. Huijsen è stato svenduto, ora non basterebbero più nemmeno 50mln per riportarlo indietro. Non era un brocco, si vedeva che era forte. Hanno venduto Barrenechea che poteva far comodo, han dato via Kean e non hanno rinnovato Rabiot. Per cosa? Hanno speso caterbe di milioni per molti giocatori. L'operato di Giuntoli va messo in discussione, a meno che la Juve non vuol puntare a diventare come l'Ajax".

Cosa intendi con l'ultima affermazione?

"Intendo un club che è stato grandissimo, ma che ora vivacchia e vende i suoi giocatori migliori anno dopo anno".

Secondo me c'è un giovane che proveranno a non vendere in estate: Kenan Yildiz.

"E' sicuramente un giocatore molto tecnico che potrebbe avere una carriera sfolgorante. Yildiz non è Del Piero, oggi non è manco Galderisi a livello di realizzazioni. La mia idea è che dovevi prestarlo ad una squadra di media classifica e farlo maturare in modo da non fargli avere pressione, invece qui è stata data addirittura la maglia numero dieci. C'è una gestione che non mi piace della società".

Cosa non ti sta piacendo?

"Sono sconcertato da un progetto che con evidenza è nato con delle zeppe ai piedi. Devono esserci degli uomini riconoscibili che possa rendere granitica l'identità bianconera: se non si chiama Chiellini, che è confinato ai margini, deve essere Del Piero. E se non è Del Piero ancor meglio sarà Platini. E visto che non hai un direttore sportivo come Moggi che andava negli spogliatoi e spiegava anche a Lippi cosa era meglio fare, bisogna affidarsi ad un uomo di quelli citati prima. Perché se scende Del Piero alla fine di quell'imbarazzante primo tempo con l'Empoli, forse è lui che spiega a Motta come mettere la squadra in campo. Poi un'altra cosa: non ci sono più giocatori italiani. La Juve ha sempre avuto uno zoccolo duro nostrano".

Credi che questa con l'Empoli sia la peggior eliminazione/sconfitta della Juve?

"Questa è sicuramente la peggiore di quest'anno, anche più della Supercoppa con il Milan e della Champions che vabbè scappano anche i gatti neri per quanto è maledetta la manifestazione. Nell'Empoli c'erano in campo i bambini e i titolari erano a riposo, e per nessun tifoso juventino al mondo è stato accettabile l'epilogo e l'atteggiamento".

Si ringrazia Andrea Bosco per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.