Zazzaroni: "Mai pensato che Motta fosse scarso, fossi in Elkann continuerei ad investire su di lui"
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Direttamente dalle pagine del "Corriere dello Sport", Ivan Zazzaroni si sofferma su quanto Thiago Motta stia facendo sulla panchina della Juventus in questa stagione: "Quello che sta accadendo da giorni a Thiago Motta, virtualmente esonerato dagli opinionisti risultatisti, è professionalmente ridicolo. Ma non nuovo. Da maggio dello scorso anno a ieri, Thiago non è improvvisamente impazzito, e non ha alzato il gomito: ha provato a dominare con le idee e un carattere particolare qualcosa o qualcuno che è più grosso e forte di lui. Resta tuttavia un potenziale valore del calcio italiano e europeo e allora perché non provare a indicare dove ha sbagliato e dovrebbe correggersi pur senza abbandonare del tutto i princìpi che l’hanno reso una scommessa intrigante?".
Ho seguito tutte le partite del suo (e mio) Bologna, dal primo al 95esimo minuto. Ho visto crescere la squadra in personalità e gestione di situazioni e momenti, migliorare gente come Beukema, Lucumi, Calafiori, Zirkzee, Orsolini, Moro, Posch, Fabbian, El Azzouzi, Saelemaekers. Ho registrato i mugugni dei dirigenti coi quali aveva smesso da mesi di confrontarsi. Ma ho notato che in Thiago c’è del buono. Allo stesso tempo ho detestato il trattamento che gli OR (opinionisti risultatisti) hanno riservato a Allegri, simile a quelli subiti in precedenza da Ancelotti al Napoli, all’Everton e ultimamente al Real, e da Mourinho negli ultimi mesi alla Roma".
Motta juventino l’ho accompagnato fin dal primo giorno con alcune riserve: non mi è piaciuto con Rabiot e Danilo, ho faticato a comprendere il passaggio della fascia di capitano su otto differenti braccia (lo faceva anche a Bologna, che non è la Juve), così come i cambiamenti sistematici di posizioni e formazioni. Ma non ho mai pensato che fosse scarso, tutt’altro. Per questo al posto di Elkann continuerei a investire su di lui, sempre che abbia capito cosa è accaduto".