G. Rossi: "Juventus-Roma, gara di una noia mortale, senza gioco e senza gol. Con buona pace di chi vaticinava cavalcata bianconera verso lo Scudetto"

03.09.2024 23:50 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
G. Rossi: "Juventus-Roma, gara di una noia mortale, senza gioco e senza gol. Con buona pace di chi vaticinava cavalcata bianconera verso lo Scudetto"
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L'opinionista di Telelombardia Gianluca Rossi ha parlato del campionato di Serie A appena iniziato nel suo editoriale per L'Interista. Ecco le sue considerazioni: 

"Ed eccoci alla prima sosta del Campionato di Serie A, che giudico da sempre il primo pit-stop stagionale, con valenza ancora troppo limitata per essere tendenza. È un po’ come nelle elezioni, quando si dice che il campione esaminato è ancora troppo piccolo per essere significativo.
Finché c’è il cooling break, stiano sereni Theo Hernandez e Leão perché non parlo di loro, io non riesco a vederlo come vero calcio, perché mi sembra sempre una coda di precampionato, ma i punti in classifica sono veri, eccome se lo sono.

A questo proposito nel confronto delle prime tre giornate della stagione scorsa, dove guidavano Inter e Milan a punteggio pieno, questa volta nessuno è a punteggio pieno ma sono in quattro al comando: in rigoroso ordine alfabetico, Inter, Juventus, Torino e Udinese con 7 punti.  Per quello che si è visto però nell’ultima tre giorni, da venerdì a domenica, la squadra che ha più impressionato è stata l’Inter, capace di rifilare all’Atalanta un altro 4-0 dopo quello dello scorso febbraio.  

Vorrei ricordare che Inter-Atalanta è uno scontro diretto di primissimo livello, ben più di Juventus-Roma e di Lazio-Milan, perché la Dea è universalmente inserita nella top 5 Scudetto, insieme alle milanesi, alla Juventus e al Napoli, a differenza delle due romane che stanno un gradino sotto. Quello che venerdì scorso ho visto dal vivo a San Siro è stato da lustrarsi gli occhi, altro che storie. In conferenza-stampa nel post-partita mi è venuta naturale la domanda diretta a Simone Inzaghi: “Mi dici qualcosa che stasera non ti è piaciuto?”, gli ho chiesto d’istinto.  

Perché io dalla tribuna-stampa una cosa negativa proprio non l’avevo trovata.  

E comunque non l’ha trovata nemmeno Inzaghi, perché alle due partenze brucianti, una per tempo, ha fatto seguito una serena gestione del resto della partita, tenendo conto - chi era a San Siro con me lo sa benissimo - del caldo infernale della serata: si sudava da fermi, tracannando bottigliette d’acqua a ripetizione - io sette una via l’altra - immaginatevi in campo.

Tra il serio e il faceto mi verrebbe da dire dal monologo pronunciato in punto di morte dal replicante Roy Batty nel cult di fantascienza Blade Runner, “ho visto cose che voi umani…". 
 

Ripartenze al fulmicotone, un giro-palla continuo da rincoglionire chi lo guardava, figuratevi chi doveva impedirlo come i bergamaschi in campo, una riaggressione immediata doppia e tripla sul portatore di palla avversario nella fase di non possesso ancora più veemente di quella dello scorso anno e momenti di pura ingiocabilità per chiunque, non solo per l’Atalanta di Gasperini, che ha sempre fatto dell’organizzazione di gioco il suo credo.  
È ovvio che siamo solo all’inizio e che quello che vi sto descrivendo non potrà essere replicato sempre e ovunque, ma ad un certo punto vedere che a fare i centrali di difesa c’erano Barella e Mkhitaryan, mentre Pavard attaccava e addirittura Acerbi andava in pressing su Carnesecchi (!) è stato molto intrigante. Per non parlare dell’azione da manuale, praticamente tutta di prima, che ha sbloccato la partita, con la palla a velocità siderale da Çalhanoğlu a Darmian a Mkhitaryan a Pavard, di nuovo a Mkhitaryan e quindi a Thuram conclusa dalla sfortunata autorete di Djimsiti sul cross di Tikus, dove però c’era Lautaro a centro area pronto ad avventarsi come un crotalo.

Quest’azione l’ho intesa come il manifesto del calcio di Simone Inzaghi.  

Mi fermo qui, visto che son passate solo tre partite, ma siccome oltre che giudicare, bisogna pure confrontare vi dirò che 48 ore più tardi ho visto Juventus-Roma, gara di una noia mortale terminata senza gioco e senza gol, con buona pace di chi vaticinava una cavalcata bianconera verso lo Scudetto per aver battuto con un doppio 3-0 Como e Verona, due squadre che sulla carta dovranno comunque lottare per salvarsi.
Il Napoli invece si è rimesso in pista con la forza dei nervi, abitudine consolidata di Antonio Conte.  

Del Milan stavolta non scrivo neppure, perché ormai si offendono per qualsiasi cos"a.