Ricordate quel giorno? TORINO-JUVENTUS

La rivisitazione di alcune partite giocate dalla Juventus; storie di vittorie e di sconfitte per riassaporare e rivivere antiche emozioni
13.04.2024 10:13 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Ricordate quel giorno? TORINO-JUVENTUS
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22 novembre 1964 – Stadio Comunale di Torino
TORINO-JUVENTUS 0-3
Torino: Vieri; Poletti e Buzzacchera; Puia, Rosato e Ferretti; Crippa, Ferrini, Brighenti, Meroni e Moschino. Allenatore: Rocco
Juventus: Anzolin; Gori e Sarti; Bercellino, Castano e Leoncini; Stacchini, Da Costa, Combin, Del Sol e Menichelli. Allenatore: Herrera
Arbitro: Sbardella di Roma
Marcatori: Stacchini al 16’, Da Costa al 51’ e Menichelli al 75’

Di fronte a circa settantamila spettatori la Juventus ha dato finalmente una prova della sua vitalità tecnica e tattica battendo per 3-0 il Torino. È stata una bella partita, che onora lo sport, per la civiltà dimostrata in campo e dal pubblico e per il gioco che vi si è svolto. Contrariamente a chi credeva di vedere la Juventus arroccata sulla solida difesa di fronte agli attacchi dell’antagonista lanciata da recenti successi, la squadra bianconera l’ha fatta da padrona.
Al fischio dell’arbitro romano Sbardella è partita in tromba e sorretta da due mantici di grande esperienza tecnica quali Da Costa e Del Sol ha tenuto subito in soggezione l’avversario. Come due mantici le mezze ali bianconere hanno alimentato il fuoco offensivo che si è snodato secondo la tematica di Herrera. Non già una pressione per tentare lo sfondamento delle linee di resistenza avversarie, ma una manovra elastica, con delle fiondate, tali da sorprendere la sua pur munita difesa.
Hanno collaborato con gli inesauribili Da Costa e Del Sol, Stacchini, Menichelli e anche Combin, che pur non riuscendo nel suo intento di segnare, ha cercato più volte l’intesa con i compagni. Combin, secondo l’allenatore, potrà risolvere il suo problema il giorno in cui non cercherà il successo personale ma tenterà di emulare i compagni nell’intesa di gioco. Allora i goal matureranno così come matura un raccolto.
Sugli scudi anche la difesa. Magnifico Castano, sbalorditivo Gori, ottimi Leoncini, Sarti, Bercellino e splendido Anzolin nelle occasioni in cui ha dovuto intervenire. Novanta minuti di gioia per i tifosi che hanno visto una grande Juventus. Infatti mai nel corso della partita essi hanno avuto l’impressione che la loro squadra potesse essere in pericolo. La Juventus ha mantenuto l’iniziativa del gioco dal principio alla fine e la squadra è andata all’attacco perché aveva raggiunto il suo grado di perfezione atletica.
La Juventus non ha soltanto vinto, non ha soltanto stravinto – si legge su “La Gazzetta dello Sport” – la Juventus ha convinto, arciconvinto in virtù di un gioco di complesso che da almeno cinquecento giorni non le vedevamo sciorinare: un gioco così vigoroso in difesa, così calibrato a centrocampo, così razionale in attacco da chiedersi se si fosse desti o se si sognasse. Da un capo all’altro della gara, l’undici bianconero ha dominato il campo, l’ha fatta da padrone concedendo alla rivale cittadina appena scarsi spunti di reazione tra un goal e l’altro. Alla fine, i bandieroni bianconeri che salutavano i trionfatori, avevano ben ragione di sventolare in tripudio. Da tempo, giornata juventina non era stata come questa radiosa: a buon diritto, dunque, è lecito parlare di una Juventus rinnovata e ritrovata.
Diciamo intanto, fuor da qualsiasi equivoco, che la partita è stata di un’esemplare correttezza (salvo un fallo cattivo di Ferrini su Menichelli), che nessun incidente o infortunio è subentrato a rompere l’equilibrio tecnico della gara e che il gioco delle marcature è rientrato nelle previsioni logiche dello sviluppo tattico della gara stessa. La Juventus, dunque, ha trionfato per i seguenti fattori: superiore dinamismo, migliore impostazione a centrocampo, spiccata intelligenza di Da Costa, più chiara disposizione al gioco di movimento in attacco.

Il netto successo ha riacceso l’entusiasmo dei sostenitori bianconeri i quali, al termine della partita, hanno atteso a lungo i loro beniamini per poterli applaudire ancora una volta. Negli spogliatoi la gioia degli undici protagonisti, dell’allenatore e dei dirigenti. Il presidente Catella, sceso nello stanzone per complimentarsi con gli atleti, è poi uscito dimenticandosi per l’euforia il cappello. «La squadra sta ritrovandosi – ha detto – contro il Torino ha giocato veramente bene meritandosi ampiamente la vittoria».
Anche il trainer Heriberto Herrera, in genere pacato e tranquillo, si è abbandonato alla gioia del momento, dichiarandosi soddisfatto sia del risultato che del gioco svolto dall’attacco e dalla difesa. «La Juventus – ha aggiunto – ha disputato la miglior partita della stagione e il merito della vittoria è maggiore se si considera che non era facile fermare il Torino lanciato e galvanizzato da una serie di risultati positivi». È stato poi chiesto al tecnico paraguagio se la Juventus, ora terza in classifica, recuperando due atleti del valore di Sivori e Salvadore possa puntare con qualche speranza allo scudetto. «Innanzitutto il risultato odierno – ha risposto – è il prodotto di quanto è stato svolto sul campo, con il massimo impegno dai bianconeri. Le possibilità di un successo finale dipendono molto anche dal comportamento delle compagini avversarie». Herrera ha infine rilevato come Combin, pur lavorando molto, abbia reso al di sotto delle sue possibilità per la sua insistenza nel cercare il goal personale, aggredendo frontalmente la retroguardia avversaria.
Il centroattacco franco-argentino era l’unico bianconero a non essere entusiasta per la vittoria sul Torino. «Sono contento per il risultato, ma non della mia prova – ha confessato a capo chino Nestor – i derby purtroppo non fanno per me. Non vorrei mai giocare queste partite, poiché mi innervosisco. La stessa cosa mi capitava nel Lione tutte le volte che giocavo contro il Saint-Étienne».
Anzolin, dopo le eccezionali parate di ieri a conferma del suo stato di forma, spera di essere convocato per la Nazionale.
Menichelli, autore del terzo punto, ha raccontato di essere rimasto impressionato dalla facilità con cui i bianconeri hanno dominato i granata. «Credevo di dover affrontare un Torino più forte – ha detto il romano – invece la Juventus non gli ha concesso tregua». Del Sol, infine, è convinto che la Juventus possa inserirsi nella lotta per lo scudetto.